Fiat: Ok alla Fiom in fabbrica, ma leggi chiare o no impegni in Italia

Fiat: Ok alla Fiom in fabbrica, ma leggi chiare o no impegni in Italia

Torino, 2 set. (LaPresse) – La Fiat accetta la nomina di rappresentanti della Fiom in fabbrica, ma avverte che per “la continuità stessa dell’impegno industriale” del Lingotto in Italia c’è bisogno di un “intervento legislativo” che faccia chiarezza. La Fiat ha comunicato alla Fiom-Cgil che accetterà la nomina dei suoi rappresentanti sindacali aziendali a seguito della sentenza della Corte Costituzionale del 23 luglio scorso. “In questo modo – spiega la casa di Torino in una nota – l’azienda intende rispondere in maniera definitiva ad ogni ulteriore strumentale polemica in relazione all’applicazione della decisione della Suprema Corte”. La decisione è stata riferita oggi dalla Fiat al sindacato metalmeccanico guidato da Maurizio Landini. Il Lingotto sottolinea tuttavia come la sentenza “fissa, come ovvio, un principio di carattere generale”, ovvero “la titolarità dei diritti di cui all’art. 19 dello Statuto dei Lavoratori alle Organizzazioni sindacali che abbiano partecipato alle trattative per la sottoscrizione dei contratti applicati in azienda, la cui riferibilità alla Fiom nella concreta situazione Fiat è più che dubbia”. Per il Lingotto un “intervento legislativo” sulla rappresentanza in fabbrica “è ineludibile”, come “peraltro suggerito anche dalla Corte Costituzionale”. La certezza del diritto in una materia così delicata – conclude l’azienda – come quella della rappresentanza sindacale e dell’esigibilità dei contratti è una condicio sine qua non per la continuità stessa dell’impegno industriale di Fiat in Italia”.

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