(Finanza.com) L’evento catalizzatore e in grado di rompere gli equilibri di questi giorni avrebbe potuto essere quello di ieri sera, ovvero la pubblicazione dei verbali della Fed che rappresenta il documento di sintesi degli incontri del Federal Open Market Committee (il braccio di politica monetaria della Fed). “Come ci aspettavamo però, esso si è rivelato un non evento e per la verità ne sussistevano tutti gli elementi affinché fosse così – afferma Davide Marone di Fxcm nella morning note di oggi – Significativi avrebbero potuto essere ulteriori dettagli, in relazione soprattutto a precisi orizzonti temporali, circa l’oramai certa riduzione dell’attuale quantitative easing. “Tali sviluppi non si sono verificati ed è invece emersa una sostanziale divisione all’interno del board circa la tempistica di quest’intervento, con alcuni “falchi” che auspicherebbero una mossa a settembre e le “colombe” che invece sono rivolte verso la fine dell’anno e l’inizio del 2014 – aggiunge Marone – Ciò che è certo è che tutti concordano per la fine non troppo differita nel tempo degli acquisti massicci di asset e sul fatto che i tassi resteranno ancora bassi fino al target di disoccupazione prefissati”.

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