Milano, 21 ago. (LaPresse/Finanza.com) – La Borsa di Milano ha chiuso in moderato ribasso in un clima di generale attesa con gli investitori che aspettano questa sera la pubblicazione dei verbali della Federal Reserve. I timori sono tutti per una riduzione del piano di acquisto titoli della Banca centrale Usa, diretta conseguenza del miglioramento dell’economia americana. Queste paure si sono riversate maggiormente sui Paesi emergenti, che temono fughe di capitali dopo l’enorme flusso di liquidità arrivato negli ultimi anni. Diretta conseguenza della paura del tapering è anche il dato di oggi sulle vendite di case esistenti Usa che in luglio sono salite del 6,5% a 5,39 milioni di unità. Si tratta dell’aumento maggiore dal novembre 2009 ed è legato al maggior numero di persone che si è affacciato a chiedere un mutuo prima del temuto incremento dei tassi. In questo quadro a Piazza Affari l’indice Ftse Mib ha mostrato un ribasso dello 0,72% a 16.877,93 punti.
Terza seduta consecutiva di debolezza per il comparto bancario, complice lo spread che si è portato in area 250 punti base: Popolare di Milano ha ceduto l’1,92% a 0,3933 euro, Banco Popolare l’1,56% a 1,072 euro, Mediobanca l’1,29% a 4,98 euro, Unicredit l’1,21% a 4,412 euro, Intesa SanPaolo lo 0,39% a 1,514 euro, Ubi Banca lo 0,79% a 3,504 euro. In decisa controtendenza il Montepaschi che ha mostrato un progresso del 2,67% a 0,2305 euro dopo aver pagato ieri la fumata nera in casa della Fondazione Mps, che ha rimandato al 27 agosto la decisione sulla scelta del nuovo presidente.
Le vendite hanno colpito anche Telecom Italia, che ha lasciato sul parterre il 2,20% a 0,49 euro, e i colossi pubblici dell’energia: Eni ha perso lo 0,95% a 16,64 euro, Enel è arretrata dell’1,23% a 2,562 euro. Di contro da segnalare la buona performance di Mediaset che ha mostrato un progresso dello 0,87% a 3,264 euro. Ancora debole Finmeccanica (-3,03% a 3,84 euro) dopo aver perso ieri oltre 5 punti percentuali e risentendo ancora le notizie provenienti del Belgio, secondo cui la compagnia ferroviaria belga Sncb avrebbe intenzione di avviare un’azione civile presso il tribunale di Utrech per richiedere un risarcimento danni pari a circa 20 milioni di euro ad AnsaldoBreda. Secondo voci di stampa, la vicenda riguarderebbe i treni ad alta velocità Fyra prodotti dalla controllata di Finmeccanica e operanti sulla tratta Bruxelles-Amsterdam. Inoltre secondo quanto risulta all’agenzia russa Itar-Tass, il viceministro della Difesa russo, Iuri Borisov, avrebbe comunicato la rinuncia ad acquistare 35 elicotteri Aw-139 di Agusta Westland, altra controllata di Finmeccanica, perché considerati troppo cari.
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