Borsa, Milano si attesta in forte calo (-1,5%) con banche e Fiat

Borsa, Milano si attesta in forte calo (-1,5%) con banche e Fiat

Milano, 20 ago. (LaPresse) – Riduce il calo la Borsa di Milano, dopo essere arrivata a perdere fino al 2% dopo circa un’ora dall’apertura. Nella tarda mattinata di scambi l’indice Ftse Mib registra un ribasso dell’1,45% a 16.993,2 punti. Dopo i tonfi di ieri, ancora in affanno i titoli bancari, con Bper (-2,12%), Popolare di Milano (-1,57%), Banco Popolare (-2,33%), Intesa Sanpaolo (1,57%), Mediobanca (-2,69%), Ubi (-1,83%), Unicredit (-1,77%), Carige (-3,73%) e Banca Generali (-4,13%). Cede anche Mps (-1,78%), che ieri si era mantenuta sulla parità. Tra gli industriali pesanti Fiat (-2,9%) e Finmeccanica (-2,92%). Gli investitori guardano le evoluzioni politiche italiane con preoccupazione, per le tensioni sul governo. Ma si ripercuotono su tutti i listini europei anche i timori per un possibile ridimensionamento graduale delle misure di stimolo all’economia da parte della Fed (il cosiddetto ‘tapering’). Sempre nella tarda mattinata, a Londra il Ftse 100 lascia lo 0,46% a 6.435,82 punti, il Dax di Francoforte cede lo 0,93% a 8.288,54 punti e il Cac 40 di Parigi mostra un arretramento dell’1,23% a 4.033,67 punti. L’Ibex di Madrid arretra dell’1,88% a 8.494,4 punti.

Significativi in tal senso saranno gli appuntamenti in calendario nei prossimi giorni: domani con la pubblicazione dei verbali del Fomc, il comitato monetario della Fed, e a partire da giovedì 22 agosto il summit di Jackson Hole. “L’attenzione degli investitori sembra essere rivolta a domani quando verranno pubblicate le minute dell’ultimo meeting del Fomc che potrebbero dare ulteriori dati sul timing del tapering” afferma Filippo Diodovich di Ig aggiungendo che “se il tapering dovesse partire già dal prossimo meeting del Fomc di settembre sarebbe molto leggero (pari a una riduzione di 15 miliardi di dollari di Treasuries acquistati lasciando l’ammontare del QE pari a 70 miliardi di dollari al mese)”. Di contro, spiega il market strategist di Ig, “se i membri del board decidessero di posticipare la partenza del tapering a ottobre/novembre la riduzione nel piano di acquisto di titoli governativi statunitensi sarebbe ben più pesante (almeno di 25 miliardi al mese)”. Nei prossimi giorni, e per l’esattezza dal 22 al 24 agosto nel Wyoming si daranno appuntamento i principali banchieri centrali ed economisti per il consueto meeting di Jackson Hole, organizzato dalla Federal Reserve di Kansas City. Giornate fitte di incontri durante le quali non discuterà solo della diminuzione graduale del piano di acquisto di titoli governativi, ma anche della successione del governatore della Fed, Ben Bernanke. “Sarà interessante valutare come il vice-presidente del Board of Governors Janet Yellen, favorita nella lotta per il trono della Fed, riuscirà a mediare tra le diverse opinioni delle principali autorità monetarie del paese a stelle e strisce” commenta Diodovich.

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