Roma, 3 ago. (LaPresse) – Lieve frenata della crisi del turismo italiano: i dati dell’estate 2013 raccolti da Federalberghi, infatti, mostrano un andamento positivo, quantificabile in un +0,9% di italiani e in un +3% di stranieri, dei pernottamenti nelle strutture del Paese. Un dato confortante se si tiene conto del -19% registrato lo scorso anno, ma pur sempre modesto. “Credere pertanto che tutti i problemi siano risolti – spiega il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca – e che da oggi in poi il settore possa riprendere il suo cammino senza difficoltà è pura utopia”.

SPESA MEDIA DI 723 EURO A TESTA. Ogni italiano spenderà mediamente 723 euro per le vacanze estive, rispetto ai 741 dello scorso anno. Nel dettaglio, per la vacanza in Italia vengono spesi in media a persona 670 euro rispetto ai 655 Euro del 2012. Per la vacanza oltreconfine, invece, la spesa media pro-capite si attesta sui 1.062 euro rispetto ai 1.055 euro del 2012. Il giro d’affari complessivamente prodotto è di 14,9 miliardi di euro, in calo del 3% rispetto all’estate 2012.

IN VACANZA 45,1% ITALIANI. Secondo i dati di Federalberghi, sono il 45,1%, pari a circa 27 milioni di persone tra maggiorenni e minorenni, (rispetto al 44,7% dell’estate 2012, per una crescita dello 0,9%), gli italiani che hanno già fatto o si apprestano a fare vacanze tra giugno e settembre. Gli indecisi sono appena il 2% (rispetto al 6% del 2012) a conferma di una situazione ormai consolidata. La durata delle vacanze estive quest’anno è mediamente di 11 notti, come nel 2012 e nell’87% dei casi gli italiani rimarranno in Italia (rispetto al 77% del 2012) mentre nel 13% andranno all’estero (rispetto al 19% del 2012).

RESTANO A CASA IN 30 MILIONI. Secondo l ‘indagine trenta milioni di italiani resteranno a casa durante l’estate. I motivi per i quali questa fetta maggioritaria di connazionali non andrà in vacanza, sono dovuti nel 54% dei casi a ragioni economiche: dato in crescita rispetto al 52% del 2012. Un altro 20,4% dichiara motivi di salute, il 10,7% parla di motivi famigliari, un 7,5% afferma di non poter partire per motivi di lavoro e un 8,3% indica che farà vacanze in un altro periodo.

E’ BOOM ISOLE MINORI. Il 69,1% degli italiani che ha scelto di concedersi una vacanza ha preferito una località marina (dato in crescita rispetto al 67,9% dello scorso anno). Il 47,7% preferisce le spiagge della penisola e quelle di Sicilia e Sardegna, mentre il 21,4% sceglie le isole minori (in netta ascesa rispetto all’8,1% del 2012). Segue in classifica generale la montagna con il 16,6% delle preferenze (rispetto al 15,6% del 2012) e in crescita le località d’arte maggiori e minori con il 4,2% (rispetto al 3,3% del 2012). In calo le località termali e del benessere con il 2,9% della domanda (rispetto al 4,2% del 2012), e quelle in prossimità dei laghi dove si attesta l’1,4% della domanda complessiva italiana (rispetto al 2% del 2012).

RESISTONO CAPITALE EUROPEE. Per chi sceglie di ‘espatriare’ la scelta ricade essenzialmente sulle grandi capitali europee a discapito dei mari tropicali e delle località esotiche. Le grandi città europee raccolgono il 43,5% della domanda (rispetto al 50,4% del 2012), mentre i luoghi tropicali scendono al 15,2% dal 18% del 2012. Crollo delle Canarie al 28,9% dal 51,8% del 2012 e del Mar Rosso al 32,3% dal 48,2% del 2012.

ALBERGO E’ SOLUZIONE PREFERITA. Il 30,6% degli italiani sceglie l’albergo per le vacanze del 2013, in un lieve calo rispetto al 2012, quando la percentuale era del 31,5%. Nella classifica dei luoghi scelti per dormire seguono, nell’ordine, la casa di parenti o amici con il 19,3% rispetto al 16,7% del 2012, la casa di proprietà con il 14,1% (14,8% nel 2012), il villaggio turistico col 9,6% (8,6% nel 2012), l’appartamento in affitto con il 9,4% (10,2% nel 2012). Cresce il residence col 7,1% (5,7% nel 2012), in calo il campeggio con il 2,8% (3,3% nel 2012), stabili i bed&breakfast con il 2%, in calo l’agriturismo con l’1% (1,2% nel 2012).

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