Washington (Usa), 26 lug. (LaPresse) – La ripresa negli Stati Uniti “rimane tiepida” e sul 2013 “pesa in modo significativo” il cosiddetto ‘sequester’, ovvero il combinato di tagli lineari alla spesa e aumenti di tasse scattato automaticamente all’inizio dell’anno. Lo afferma il Fmi nel suo rapporto Article IV sugli Stati Uniti, precisando che la riduzione del deficit è “eccessivamente rapida” e i tagli “riducono la crescita nel breve termine e potrebbero rallentarla anche nel medio termine”. Secondo il Fondo l’economia Usa mostra “una crescita più lenta nel secondo trimestre” e vede il Pil 2013 al +1,8%, in rallentamento ulteriore dalla “modesta” andatura del 2012, pari a +2,2%. Nel 2014, invece, il Fmi vede un’accelerazione della crescita al +2,7%.

Secondo il Fondo “il tasso di disoccupazione dovrebbe rimanere sostanzialmente stabile nel 2013, riflettendo la ripresa nella partecipazione alla forza lavoro degli scoraggiati e a poco a poco dovrebbe cadere nel 2014”. L’inflazione dovrebbe “salire leggermente, ma rimanendo sotto l’obiettivo di lungo periodo della Fed del 2 per cento”. I rischi per le prospettive, continua il rapporto, “appaiono modestamente inclinati al ribasso”. “L’attività economica – sottolinea ancora il Fondo – potrebbe essere inferiore, nel nostro scenario di base, in presenza di un impatto più forte rispetto alle previsioni del consolidamento fiscale, un aumento più veloce del previsto dei tassi di interesse, un contesto esterno più debole o una più elevata disoccupazione strutturale”. L’Article IV su Washington spiega ancora che “il recupero potrebbe essere più forte” se “il rimbalzo del mercato immobiliare innescata un ciclo positivo tra prezzi più elevati delle case, condizioni dei mutui più facile e più forti consumi e investimenti”.

“BENE FED, MA ATTENZIONE A RISCHI”. La Federal Reserve “ha giustamente indicato che intende mantenere un livello molto accomodante della politica monetaria per un tempo considerevole fino a che l’economia non si sarà rafforzata”, ma “ci sono alcuni segni di vulnerabilità emergenti nel settore finanziario per i persistentemente bassi tassi di interesse”, afferma ancora il Fmi nel suo rapporto. Il Fondo loda inoltre la flessibilità nel programma di acquisto di asset annunciata dal presidente della Fed, Ben Bernanke, che ha spiegato che “il ritmo e la composizione” del piano dipenderà dalla “evoluzione delle condizioni economiche”.

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