Brescia, 25 lug. (LaPresse) – “La Fiat resta in Italia. Il mercato dell’auto deve riprendersi, quando gli ho parlato ho trovato un Marchionne che non ha intenzione di andare via. Mi batterò perché la Fiat resti in Italia”. Non ha dubbi il ministro dello Sviluppo Economico, Flavio Zanonato, sul futuro del Lingotto nel nostro Paese, e l’ha ribadito oggi al congresso dell’Ordine nazionale degli ingegneri a Brescia. Il ministro da alcune settimane annuncia l’intenzione di convocare un tavolo sull’automotive, per tutelare tutto il settore, e sul ruolo del manager Fiat potrà avere in questo tavolo è tranquillo: “Da parte di Marchionne c’è la disponibilità ad un confronto, per affrontare tutte le tematiche”. Sulle tempistiche però c’è ancora incertezza. In una prima fase il ministro puntava a convocare il tavolo entro luglio, ma “la sentenza della corte costituzionale ha allungato i tempi” ha aggiunto. L’obiettivo del Governo è “premiare le filiere più innovative” aggiunge Zanonato, che non risponde su ipotesi di ecoincentivi per il settore. “Sono andato a vedere lo stabilimento Fiat di Grugliasco – ha poi raccontato sempre in merito al Lingotto – dove è stato investito più di un miliardo, per un sistema produttivo altamente automatizzato dove lavorano più di mille persone, e dove si produce la Maserati Ghibli per una fascia non altissima dove competerà con grandi marchi europei” e ciò dimostra per Zanonato che “la Fiat resterà in Italia”.
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