Milano, 11 lug. (LaPresse) – I giudici della quarta sezione penale di Milano hanno condannato Saipem a pagare una multa di 600mila euro e hanno confiscato 24,5 milioni di euro nel processo per un giro di tangenti pagate a politici nigeriani tra in 1995 e il 2004 per l’impianto di Bonny Island nel sud del Paese africano. Il collegio presieduto da Oscar Magi ha condannato Saipem, società del gruppo Eni che ha incorporato Snamprogetti, per aver violato al legge 231 del 2001 sulla responsabilità amministrativa delle società. I giudici hanno riconosciuto a Saipem le attenuanti generiche e hanno comminato alla società una multa di 600mila euro, invece dei 900mila chiesti dai pm Fabio De Pasquale e Sergio Spadaro. Il collegio presieduto da Oscar Magi ha anche disposto la confisca dei 24,5 milioni di euro messi a disposizione dalla società. Nel processo erano imputati anche cinque manager che all’epoca dei fatti lavoravano per Snamprogetti (gruppo Eni, poi incorporata in Saipem), ma per loro era stata già dichiarata la prescrizione. Al centro del processo c’è un presunto giro di tangenti per 187 milioni di euro pagate tra il 1995 e il 2004 a politici nigeriani dal consorzio internazionale Tskj di cui Snam progetti faceva parte con una società texana, una francese e una giapponese, per la realizzazione di 6 impianti di stoccaggio e trasporto di gas a Bonny Island nel sud della Nigeria. Nel processo erano finiti anche 5 manager di Snamprogetti, incorporata da Saipem, accusati di corruzione internazionale ma il tribunale nell’aprile 2012 aveva dichiarato prescritto il reato contestato. Gli avvocati di Saipem Angelo Giarda e Massimo Pellicciotta hanno espresso la loro “estrema meraviglia per l’esito totalmente sganciato dalle acquisizioni probatorie emerse in sede dibattimentale. Aspettiamo le motivazioni – hanno concluso – per poterle impugnare”. Saipem in una nota ha affermato che “la decisione oggi pronunciata” dal Tribunale di Milano “non ha, in ogni caso, alcun impatto finanziario su Saipem”.

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