Milano, 4 lug. (LaPresse) – L’e-commerce funziona nonostante la crisi e cresce senza sosta: in Italia a giugno si stima ci siano 14 milioni di acquirenti on line in crescita del 13,5% rispetto ad un anno fa. Spesa media di 900 euro (contro i 1492 di media Ue) per un fatturato totale di 11 miliardi. Una crescita della domanda tanto rapida, che si stima che degli 11 miliardi complessivi, un miliardo di acquisti venga fatto su siti esteri perché su quelli nostrani non ci sono i prodotti che si stanno cercando. E’ quanto è emerso dalla conferenza stampa di presentazione della ricerca ‘Il Futuro del Commercio’, realizzata per eBay dal Consorzio NetComm, Human Highway e dal Politecnico di Milano. Roberto Liscia, del consorzio NetComm, ha spiegato come “le imprese che vendono on-line in Italia sono 40-50mila. Circa il 15% degli italiani compra on line ovvero il 35% degli utenti internet complessivi, in Europa compra il 45% degli utilizzatori di internet”. Ma nessuno ha i nostri numeri di crescita: 4,5 milioni di nuovi fruitori dell’e-commerce in un anno, in tutto sono 13,5 milioni. Nove milioni sono clienti abituali, 4,5 milioni sono invece più episodici.

Le cose vanno già bene quindi nell’e-commerce, ma è sugli smartphone che si giocano le partite del futuro: ce ne sono già 32 milioni in Italia, e arriveranno a saturare il Governo. In Italia 9% utenti usa smartphone per fare acquisiti, per un controvalore totale di 420 mln (+165% sul 2012) pari al 3% del totale degli acquisti on-line, con una previsione a fine 2013 del 5,5%. I dati resi noti dal Politecnico di Milano, prevedono una crescita del 15-20% del fatturato mobile. Il problema è che soprattutto sul comparto mobile, il rischio di una crescita degli acquisti da siti stranieri è ancora più forte. Scarso nel comparto mobile come in quello fisso, il peso dei social network, secondo Riccardo Mangiaracina, del Politecnico di Milano: “Utili per scegliere e decidere, ma scarsamente utilizzati per l’acquisto finale”. Ma perché si compra sempre di più on-line? “Perché dà a chi lo usa una grande di libertà e scelte più consapevoli, e non sempre sono i prezzi più bassi ad essere decisivi – spiega Giacomo Fusina, fondatore Human Highway – la convenienza è infatti secondaria rispetto all’esigenza di acquisto, che magari deve essere immediato”.

“Oggi l’Italia è già il mercato europeo per eBay – spiega Giovanni Fantasia, direttore generale di eBay in Italia – davanti ci sono Germania e Gran Bretagna, rispetto a cui manca un’offerta sufficiente. Ma vediamo come l’acquirente italiano sia maturo oramai, ad esempio il 30% degli acquisti su Ebay in Italia avvien sul tablet e smartphone, ed hanno un valore pari al 20% del totale”. In Italia ci sono in questo momento 30 milioni di prodotti in vendita on-line, ma solo 25mila aziende, erano 23mila nel 2012e arriveremo a 26mila a fine 2013. E sono soprattutto ritardatari digitali, ovvero chi non c’era ancora. “Secondo i dati emersi dalla ricerca – ha aggiunto fantasia – il 56% di quanti acquistano on line prodotti di elettronica di consumo ha utilizzato almeno una volta il Marketplace di eBay per orientarsi nella scelta, una percentuale ben più alta rispetto al 34,2% di quanti si sono informati sui siti delle case produttrici della stessa categoria di prodotto. La piattaforma eBay è da considerarsi un canale aggiuntivo, una vetrina, che consente al merchant di avere visibilità verso clienti che possono non conoscere il brand e in generale sono abituati ad acquistare seguendo un processo molto diverso da quello di un sito di eCommerce tradizionale. La piattaforma è quindi un vero e proprio abilitatore di multicanalità”.

di Jan Pellissier

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