Milano, 1 lug. (LaPresse) – Il pm di Milano, Alfredo Robledo, ha chiesto una condanna a 2 anni di carcere per ricettazione – e il pagamento di 5mila euro di multa – per il presidente della Pirelli ed ex presidente di Telecom, Marco Tronchetti Provera, nell’ambito del processo sui dossier illeciti. Per Robledo la versione dell’ex presidente di Telecom, che ha negato le accuse, equivale ad una “piena ammissione” delle sue responsabilità. Tronchetti Provera, per l’accusa, era a conoscenza del fatto che il cd sottratto all’agenzia investigativa Kroll nel 2004, in piena ‘guerra’ con un fondo brasiliano per Telecom Brasil, fosse frutto di hackeraggio. Per il pm, inoltre, per “mascherare” la provenienza e la natura illecita dei dati acquisiti dagli uomini di Giuliano Tavaroli venne fatta addirittura una “riunione al vertice” alla presenza dello stesso Tronchetti che all’epoca era presidente di Telecom.
LEGALE TRONCHETTI PROVERA: ACCUSA LACUNOSA. Per l’avvocato di Marco Tronchetti Provera, Roberto Rampioni, le tesi sostenute dal procuratore aggiunto Alfredo Robledo nella sua requisitoria sono lacunose e contraddittorie. “Il fragile assunto dell’accusa fonda in tutta evidenza le proprie ragioni sul principale teste d’accusa (l’ex capo della security di Telecom Giuliano Tavaroli) che però ritiene attendibile solo a fasi alterne – ha spiegato il legale- ed è contraddistinto da marcate illogicità che hanno accompagnato fin dall’origine tutto il procedimento”. Per il legale “le risultanze probatorie presentate in aula hanno infatti evidenziato la grave lacunosità della tesi accusatoria che ha vissuto e vive delle aperte contraddizioni che si illustreranno nella discussione finale. Tra queste solo ultima la scelta di indagare per falsa testimonianza due testi prima della conclusione della fase istruttoria per il solo fatto di aver reso dichiarazioni che contraddicono la tesi del pm (testi mai ascoltati nella fase preliminare) ed anticipando, per altro in tal modo una scelta che, nel caso, spetta solo al giudice alla fine dell’esame probatorio”.
“Allo stato dei fatti – dice ancora l’avvocato di Tronchetti Provera in una nota – si è dunque inteso non far ascoltare il dottor Marco Tronchetti Provera e chiedere l’acquisizione delle dichiarazioni dallo stesso rese in altra fase processuale. L’abnormità processuale emersa ha imposto di stigmatizzare l’eccezionalità di quanto accaduto, presentando al giudice una memoria nella quale vengono chiariti questi aspetti che verranno puntualmente definiti nell’appropriata sede della discussione finale”.
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