Milano, 30 mag. (LaPresse/Finanza.com) – La Borsa di Milano ha chiuso in rialzo spinta dai buoni segnali arrivati dal Tesoro, che in tre giorni ha collocato con successo titoli di Stato per circa 17,2 miliardi di euro. Oggi sono stati piazzati Btp a 5 anni per 2,75 miliardi e Btp a 10 anni per 3 miliardi. Il rendimento del decennale è tornato sopra il 4%. Il mercato non ha risentito del crollo di Tokyo, dove il Nikkei ha ceduto oltre 5 punti percentuali in scia al rafforzamento dello yen. La Bank of Japan ha reso noto che a giugno acquisterà bond a lungo termine per oltre 7 mila miliardi di yen nell’ambito del programma di allentamento quantitativo annunciato lo scorso 4 aprile. Negli Stati Uniti la seconda lettura del Pil ha mostrato una crescita nel primo trimestre del 2,4% rispetto al +2,5% della precedente rilevazione. Le vendite di case in corso sono aumentate in aprile dello 0,3% su base mensile contro il +1,5% atteso dagli esperti. E così a Piazza Affari l’indice Ftse Mib ha guadagnato lo 0,66% a 17.350 punti.
Pirelli ha brillato sul paniere principale con un rialzo del 3,08% a 8,86 euro in scia alla promozione di Goldman Sachs che ha alzato il giudizio sul titolo della Bicocca a neutral da sell portando il target price a 9,8 euro dal precedente 7,6 euro. “Questo riflette in parte l’aumento delle nostre stime dell’Ebit nel periodo 2013-2014 di riflesso ad un miglioramento dei volumi in Brasile”, hanno spiegato gli analisti della banca americana. Tra i migliori sul Ftse Mib Mediaset, che ha guadagnato il 2,78% a 2,438 euro, e STM, che è avanzata del 3,01% a 7,365 euro. In luce Fiat (+3,31% a 5,93 euro) in scia alle indiscrezioni circa un maxi finanziamento da 10 miliardi di dollari per permettere acquistare il 41,5% di Chrysler. Il prestito coinvolgerebbe un pool di banche (Bank of America, Deutsche Bank, BNP Paribas e Goldman Sachs) come riportato ieri sera da Bloomberg. La salita al 100% del gruppo di Detroit dovrebbe concretizzarsi entro l’estate ed entro fine anno è prevista la fusione tra le due case automobilistiche. Dei 10 miliardi di dollari, 3,5-4 miliardi servirebbero a Torino per finanziare l’acquisto della quota Chrysler in mano al fondo Veba mentre il resto andrebbe a rimodulare il debito in scadenza.
Positivo il comparto bancario: Ubi Banca ha guadagnato il 3,56% a 3,492 euro, Unicredit l’1,86% a 4,37 euro, Intesa SanPaolo l’1,96% a 1,456 euro, Monte dei Paschi l’1,15% a 0,237 euro, Banco Popolare l’1,10% a 1,198 euro. In controtendenza la Popolare di Milano che ha lasciato sul parterre lo 0,99% a 0,44 euro. Eni ha ceduto l’1,44% a 17,84 euro in scia dalla mossa di Goldman Sachs che ha deciso di rimuovere il titolo del Cane a sei zampe dalla Pan-Europe Buy List. Non solo. Gli analisti della banca Usa hanno abbassato il giudizio a neutral da buy con il target price passato a 20 euro dai precedenti 21 euro. “Dopo una sopraperformance dell’8% rispetto alle altre società petrolifere integrate europee, ora vediamo un investment case più bilanciato”, ha spiegato il broker. “Crediamo che il gruppo abbia molto bene eseguito le attività di esplorazione e cessioni e ora gode di una posizione più forte, con un minor debito e più alti rendimenti nel portafoglio dei progetti. Tuttavia la debole domanda di gas in Italia e della produzione petrolifera sta portando delle perdite mentre l’avviamento del giacimento Kashagan potrebbe essere più lento di quanto previsto in precedenza”. Giù anche Telecom Italia che ha perso l’1,70% a 0,636 euro con il Cda che ha aprovato la societarizzazione della rete di accesso.
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