Milano, 8 mag. (LaPresse/Finanza.com) – La Borsa di Milano ha chiuso ancora in rialzo e lo spread è rimasto sostanzialmente stabile in area 255 punti base. A Francoforte l’indice Dax ha aggiornato nuovamente i massimi storici a 8.249 punti in scia al buon dato sulla produzione industriale tedesca di marzo, salita dell’1,2% contro attese che indicavano un calo dello 0,1%. Questa mattina è tornata in positivo la bilancia commerciale cinese. Il dato di aprile ha registrato un surplus pari a 18,16 miliardi di dollari, superiore ai 15,5 miliardi stimati dal mercato. Bene in particolare il dato delle esportazioni balzate nel mese del 14,7%. In Italia sta entrando nel vivo la stagione delle trimestrali dei big di Piazza Affari e le prossime sedute potranno essere condizionate dalla raffica di conto in arrivo. In questo quadro a Milano l’indice Ftse Mib ha guadagnato lo 0,78% a 17.255 punti.

Pirelli ha svettato sul paniere principale con un balzo del 7,30% a 8,675 euro all’indomani di risultati trimestrali sostanzialmente in linea con le attese. Nei primi tre mesi del 2013 i ricavi si sono attestati a 1,53 miliardi di euro, l’1,3% in meno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, mentre l’Ebitda è sceso dell’8,5% a 255,3 milioni. In linea con le stime anche l’utile netto, sceso del 41,7% a 72,1 milioni. Gli analisti di Ubs hanno confermato il giudizio d’acquisto sul titolo della Bicocca con target price fissato a 10 euro. Sotto i riflettori la galassia Finmeccanica: la casa madre ha guadagnato il 5,12% a 4,392 euro, Ansaldo STS il 2,81% a 8,235 euro. Il titolo Ansaldo è stato scaldato nelle ultime sedute dalle parole dell’Ad Sergio De Luca, che non ha escluso la cessione ad un colosso del settore, e dalle dichiarazioni del numero uno di Finmeccanica, Alessandro Pansa, secondo cui non è certo che Ansaldo rimarrà italiana. Secondo quanto scritto da Il Sole 24 Ore il colosso giapponese Hitachi sarebbe pronto a rilevare il controllo sia di Ansaldo STS sia di Ansaldo Breda. Notizie e rumors che hanno spinto gli analisti negli ultimi giorni a sottolineare l’appeal speculativo del titolo della società genovese. Andamento a due velocità per i titoli del comparto bancario: Banco Popolare ha guadagnato il 2,31% a 1,194 euro, Unicredit lo 0,82% a 4,166 euro. Sono invece scivolate in territorio negativo Intesa SanPaolo (-0,36% a 1,394 euro), Monte dei Paschi (-1,11% a 0,222 euro), Popolare di Milano (-0,87% a 0,513 euro).

Debole Telecom Italia (-0,62% a 0,637 euro) che andrà avanti ad approfondire sia l’eventuale integrazione con 3Italia sia il progetto di scorporo della rete di accesso. E’ quanto dichiarato da Tarak Ben Ammar e ripreso dalle agenzie di stampa al termine dalle principali agenzie di stampa al termine del Cda dell’ex monopolista delle telecomunicazioni. Poco mossa Enel (+0,07% a 2,98 euro) all’indomani dei conti del primo trimestre che hanno registrato un utile netto a 852 milioni di euro, in calo del 26,2% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. I ricavi sono diminuiti dell’1,5% a 20,88 miliardi e l’Ebitda del 4,2% a 4,07 miliardi. A fine marzo l’indebitamento finanziario netto è pari a 43,29 miliardi di euro, lo 0,8% in più rispetto a fine 2012. Positivi i giudizi giunti dagli analisti di Citigroup e Ubs. Per gli esperti statunitensi, che hanno confermato la raccomandazione buy alzando il target price a 4 euro dai precedenti 3,8 euro, i risultati hanno dimostrato che nonostante la profonda recessione in Italia e Spagna, l’Ebitda di gruppo ha resistito grazie al taglio dei costi e alla crescita delle rinnovabili. Societe Generale ha invece abbassato il giudizio su Enel a hold dal precedente buy.

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