Roma, 23 apr. (LaPresse) – La pressione fiscale in Italia è “molto elevata sia nel confronto storico sia in quello internazionale” e nel 2012 è risultata pari al 44,0 per cento. Lo ha affermato Daniele Franco, direttore centrale per la Ricerca economica della Banca d’Italia, in audizione sul Def al Senato. “L’elevato livello di evasione fiscale – ha aggiunto Franco – rende il carico sui contribuenti onesti ancora più ingente; esso determina distorsioni nell’offerta di fattori produttivi e fenomeni di concorrenza sleale ed è di ostacolo alla crescita della dimensione delle imprese”. Secondo il tecnico di Bankitalia il quadro presentato dal governo nel Def appare “nel complesso coerente”, ma “su di esso gravano rischi al ribasso”, soprattutto se si dovesse rallentare sulla strada delle riforme strutturali e del consolidamento fiscale. Su quest’ultimo punto l’economista di Palazzo Koch ha chiarito che per raggiungere il pareggio di bilancio nel 2013 in termini strutturali vanno “immediatamente dissipate le incertezze sulla stabilità del gettito” Imu. Inoltre, ha ammonito Franco, “se i Governi futuri volessero mantenere il pareggio di bilancio strutturale rifinanziando tutti i programmi di spesa e confermando le prassi consolidate, l’entità della manovra cumulata sul triennio sarebbe dell’ordine di circa un punto percentuale” nel triennio 2015-2017, “anziché lo 0,6 stimato sulla base della legislazione vigente”.
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