Milano, 11 feb. (LaPresse) – Apprendistato, outplacement e centralità del contratto a tempo indeterminato: sono questi i tre pilastri su cui innestare secondo Gi Group, la prima multinazionale italiana del lavoro, un nuovo modello di flexicurity per il mercato del lavoro che diventi volano di produttività per il Paese. Se ne parlerà oggi al convegno ‘Dietro l’angolo. 8 domande alla politica che verrà’ che dalle 10 alle 13, vedrà sfilare al palazzo del Lavoro Gi Group, in piazza IV Novembre 5 a Milano, tra gli altri Mariastella Gelmini, Pietro Ichino, Carlo Dell’Aringa e Stefano Colli Lanzi, ceo di Gi Group. “Il lavoro in Italia è questione seria e urgente e finalmente la campagna elettorale se ne sta occupando; in quanto operatori del settore, non vogliamo, però, strumentalizzazioni, da qualsiasi parte provengano – commenta lo stesso Colli Lanzi, ceo di Gi Group – per questo motivo abbiamo deciso di organizzare un evento come questo invitando personalità che saranno chiamate nei prossimi mesi ad incidere sul mondo del lavoro nel nostro Paese, perché siamo profondamente convinti che sia necessario lavorare sui contenuti al di là di ogni ideologia, andando ad individuare risposte chiare e comprensibili a temi complessi”.

“Come operatori che operano nel mercato italiano da oltre 15 anni e presenti in oltre 20 paesi, pensiamo che l’azione del nuovo governo non possa prescindere da tre temi che riteniamo fondamentali: apprendistato, outplacement e centralità del contratto a tempo indeterminato” aggiunge Colli Lanzi. Tre i provvedimenti sui quali Gi Group ritiene fondamentale lavorare, alla luce dell’esperienza maturata grazie alla presenza in oltre 20 Paesi nel mondo: adottare politiche per incentivare l’uso dell’apprendistato, portando a zero i contributi per tutta la sua durata, compreso l’anno successivo; rendere l’outplacement obbligatorio; riportare al centro delle politiche del lavoro il contratto a tempo indeterminato limitando solo a casi veramente autentici il ricorso a forme di lavoro autonomo.

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