Torino, 7 feb. (LaPresse) – La procura di Torino contesta anche il reato di infedeltà patrimoniale nei confronti di sette degli indagati nell’inchiesta Fonsai, avviata nell’agosto 2012 per falso in bilancio e ostacolo alla vigilanza per gli anni 2008-2011. I provvedimenti sono stati notificati questa mattina dai finanzieri del nucleo di polizia tributaria di Torino. In corso anche delle perquisizioni domiciliari. La nuova ipotesi di reato scaturisce dalla presentazione di numerose querele da parte di azionisti di Fondiaria-Sai, per il tramite di alcune associazioni di consumatori, che denunciano condotte gestionali degli indagati (all’epoca dei fatti in posizioni verticistiche) in conflitto d’interesse con la società, che avrebbero provocato dei danni patrimoniali.
Tra queste, consulenze e contratti per servizi, stipulati dal gruppo Fondiaria Sai con società riconducibili alla famiglia Ligresti, che avrebbero determinato l’uscita dalle casse del gruppo di decine di milioni di euro. Un’ulteriore attività investigativa, quella odierna, che si aggiunge alle perquisizioni effettuate nel 2012 (il 2 agosto presso gli uffici di Fondiaria Sai a Torino e Milano, il 23 ottobre negli uffici dell’Isvap a Roma ed il 19 dicembre nel cuore dell’Information Tecnology di Fonsai a Torino), all’analisi della documentazione e all’escussione di testimoni susseguitesi sin dall’avvio dell’indagine.
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