Milano, 7 feb. (LaPresse) – Chiusura negativa per la Borsa di Milano, con i mercati che si attendevano di più dalla riunione del consiglio direttivo della Bce di oggi. L’indice Ftse Mib perde l’1,22% a 16.400,56 punti e il Ftse All-Share che mostra un calo dell’1,39% a 17.333,7 punti. L’Eurotower ha lasciato invariato il tasso di interesse chiave allo 0,75%. Nessuna nuova misura non standard dalla Bce, con il presidente Mario Draghi che ha spiegato che il recente apprezzamento dell’euro è un segnale forte del miglioramento della fiducia nell’eurozona. Draghi ha ricordatò però che l’economia è ancora debole e una ripresa graduale è attesa solo più avanti nel corso del 2013. Sul mercato obbligazionario è risalita la febbre dello spread tra Btp e Bund, arrivato a sfiorare nel tardo pomeriggio quota 300 punti base. Intanto si è aperto il Consiglio Ue sul bilancio settennale 2014-2020 e sono attese trattative fino a tarda notte. La Gran Bretagna guida un fronte di Paesi del nord che chiede una riduzione al budget comunitario. Tuttavia sui listini europei ha pesato anche l’apertura debole di Wall Street. In particolare hanno pesato le domande di disoccupazione settimanali scese meno del previsto a 366 mila dalle precedenti 371 mila. Gli analisti si attendevano in dato in area 360 mila unità. In questo contesto, chiusura mista per le pincipali Borse europee. L’indice Ftse 100 di Londra perde l’1,06% a 6.228,42 punti, il Dax di Francoforte sale dello 0,13% a 7.590,85 punti e il Cac 40 di Parigi perde l’1,15% a 3.601,05 punti. A Madrid l’indice Ibex perde lo 0,52% a 8.014,6 punti.

Tra i bancari sale soltatno Banca Monte dei Paschi (+4,08% a 0,2399 euro), con i mercati che probabilmente si fidano del cda di Rocca Salimbeni, che ha quantificato ieri in 730 milioni di euro le perdite sui derivati. Nella conference call di stamane l’a.d. Fabrizio Viola ha spiegato che “si è chiusa una fase delicata” e ora “l’attività finanziaria deve essere residuale”. Cadono invece Popolare di Milano (-2,02% a 0,4987 euro), Bper (-1,42% a 5,9 euro), Banco Popolare (-2,13% a 1,38 euro), Intesa Sanpaolo (-1,37% a 1,367 euro), Mediobanca (-0,4% a 4,936 euro), Unicredit (-1,03% a 4,24 euro) e Ubi Banca (-1,48% a 3,458 euro).

Tra gli altri titoli ancora riflettori su Saipem (+5,26% a 21,8 euro), che ha annuciato stamane di aver chiuso nuovi contratti dalla fine di novembre ad oggi per 3,2 miliardi di euro. Tuttavia tiene banco il caso giudiziario della presunta corruzione per l’attività in Algeria. Dall’indagine è uscito anche il nome dell’a.d. di Eni, Paolo Scaroni, facendo crollare il titolo del Cane a zei zampe del 4,62% a 17,33 punti. Seduta brillante per Impregilo (+4,47% a 4,022 euro), con Salini che ha annunciato l’intenzione di lanciare un’Opa a 4 euro per azione per salire almeno al 50% del general concractor. Nel giorno del cda sui conti e sulla questione chiave della cessione di TI Media (-2,45% a 0,1551 euro), termina sopra la parità Telecom Italia (+0,07% a 0,673 euro). La controllata messa in vendita dal gruppo ha chiuso il 2012 con ricavi in calo del 6,7% a 222,3 milioni di euro. La perdita operativa di TI Media è pari a 44,8 milioni di euro, contro l’ebitda positivo per 27,3 milioni del 2011. Tra gli altri titoli del paniere principale, salgono Mediaset (+0,27% a 1,853 euro) e Fiat (+2,72% a 4,374 euro). Giù Generali (-1,36% a 13,04 euro) e Finmeccanica (-0,89% a 4,686 euro). Fuori dal Mib chiude in rosso Fonsai (-2,03% a 1,252 euro).

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