Roma, 9 gen. (LaPresse) – Il 2012 “si avvia ad essere ricordato come l’anno più difficile per i consumi del secondo dopoguerra” e l’indice mostra un calo dei volumi nei primi undici mesi del 2,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. E’ quanto emerge dai dati di Confcommercio, che ha diffuso l’aggiornamento dell’indicatore dei Consumi Confcommercio (Icc). “Il permanere di dinamiche congiunturali negative – spiega l’associazione – anche nei mesi finali dell’anno, continua a segnalare, unitamente agli altri indicatori congiunturali, come la crisi sia ancora ben presente all’interno del sistema economico. Difficilmente la nostra economia, ed i consumi in particolare, potranno cominciare a mostrare, nel breve periodo, segnali di un significativo miglioramento”. Federconsumatori e Adusbef spiegano che il 2012 “è stato un anno nero per le famiglie e per i consumi” che vedrà una contrazione complessiva della spesa di 33,4 miliardi di euro, pari a -1.391 euro a famiglia. Le associazioni sottolineano che, prendendo in considerazione le sole famiglie a reddito fisso, la riduzione dei consumi nel corso del 2012 supera anche i 1.500 euro.
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