(Finanza.com) La crisi colpisce anche il settore calzaturiero italiano, che finora aveva registrato una buona crescita. Lo rivela l’indagine dell’ufficio studi di Anci, l’associazione nazionale calzaturifici italiani, diffusa oggi. I primi nove mesi del 2012 sono stati caratterizzati da una marcata contrazione dei consumi nazionali, già depressi dalla stagnazione dell’ultimo quadriennio, e, fatto certo più preoccupante, da un rallentamento delle vendite all’estero, soprattutto sui mercati dell’Unione Europea. Così se fino ad oggi l’export aveva sostenuto il fatturato delle aziende, con il passare dei mesi quest’ultimo ha perso vigore, pur rimanendo ancora in crescita (+3,9% nei dati ad oggi disponibili, riferiti ai primi otto mesi). E le previsioni per la prima metà del 2013 sono improntate al pessimismo: una quota non trascurabile degli imprenditori intervistati si aspetta un peggioramento nei risultati produttivi (37%) e nella raccolta degli ordini domestica (50%). Meno penalizzanti le indicazioni dai mercati internazionali: sebbene il 22% dei rispondenti preveda nel primo semestre un arretramento degli ordinativi, il 41% si attende stabilità, con un buon 37% del campione che si dice ottimista sulla raccolta oltre confine.

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