(Finanza.com)
Il QE3 della Fed potrebbe durare meno del previsto. Dai verbali della riunione della Federal Reserve dello scorso 11-12 dicembre, che ha dato il via libera a ulteriori acquisti di Treasury per complessivi 85 miliardi di dollari mensili, emerge infatti una spaccatura nelle posizioni del Comitato di politica monetaria sulla durata del QE3. Secondo alcuni esponenti della banca centrale statunitense gli acquisti di asset dovrebbero terminare tra la metà e la fine dell’anno, con l’emergere anche di alcune preoccupazioni per il peso che tali acquisti hanno sul bilancio della Fed.
“La decisione della Fed di dicembre era stata principalmente guidata dalla necessità di prevenire un rallentamento dell’economia in vista del fiscal cliff”, commenta Vincenzo Longo, market strategist di IG, ma il raggiunto accordo allontana almeno per ora questo scenario “pertanto a nostro avviso non sussistono le ragioni di tenere in essere una politica fortemente espansiva”. “Dai verbali si evince che quello di dicembre potrebbe essere stato un chiaro errore di valutazione volto più a prevenire brutte reazioni del mercato a un mancato accordo sul fiscal cliff che a sostenere realmente l’economia – rimarca Vincenzo Longo, market strategist di IG – ed è necessario a questo punto iniziare a pensare alle exit strategy per evitare che questi stimoli finiscano per drogare ulteriormente l’economia e rischiare di far accelerare l’inflazione”. “Ci aspettiamo pertanto – prosegue l’esperto – che qualche primo drenaggio di liquidità dal mercato potrebbe avvenire già durante l’estate, quando le incertezze e i dubbi sul fiscal cliff potrebbero essere quasi interamente risolti”.
Dollaro avanti tutta dopo le minute Fed
La reazione dei mercati azionari alle minute della Fed è stata abbastanza contenuta con le Borse europee che a metà mattinata viaggiano poco sotto la parità. Forte la reazione invece sul valutario con fitti acquisti sul dollaro. Il cross euro/dollaro è sceso ai minimi a 3 settimane con la soglia di 1,30 dollari che ha tenuto a fatica. Il cross dollaro/yen si è invece portato ai massimi dal luglio 2012 superando anche quota 88 yen.
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