Bruxelles (Belgio), 13 dic. (LaPresse/AP) – Accordo a notte fonda all’Ecofin a Bruxelles. I ministri delle Finanze europei hanno raggiunto un’intesa sulla supervisione bancaria unica europea. Ad annunciarlo al termine della riunione è stato il commissario Ue per il Mercato interno, Michel Barnier. “Pezzo dopo pezzo, mattone dopo mattone, l’unione bancaria verrà costruita a partire da questo primo passo fondamentale di oggi”, ha detto Barnier.
VIGILANZA UNICA DA BCE, OPERATIVA DA MARZO 2014. L’accordo, che dovrà essere approvato dal Parlamento Ue, prevede che la Bce sarà il supervisore per le banche dei 17 Paesi della zona euro e per ogni altro Paese dell’Unione che intenderà aderire. Il supervisore comincerà a lavorare a marzo del prossimo anno e gradualmente amplierà le sue responsabilità fino a essere pienamente operativo un anno dopo, a marzo del 2014. Si tratta di uno dei passi più significativi del trasferimento di parte dell’autorità dai governi nazionali alle autorità europee e spiana la strada affinché il fondo di salvataggio comune possa intervenire direttamente per salvare le banche europee in difficoltà.
LE BANCHE COINVOLTE. In base all’accordo, a essere direttamente sottoposte alla supervisione della Bce saranno le banche con oltre 30 miliardi di euro di asset o quelle che rappresentano il 20% del Pil delle loro economie nazionali. La Bce potrà però anche decidere di controllare qualsiasi altra banca riterrà opportuno. Non è chiaro quanti siano in totale questi istituti; le autorità hanno fornito cifre che oscillano fra 100 e 200 banche, ma hanno anche aggiunto che la Bce avrà la responsabilità ultima su tutte le banche dell’eurozona e su tutti gli istituti di ogni altro Paese europeo che aderirà. L’accordo dà alla Banca centrale europea ampi poteri, compresa la possibilità di garantire e ritirare licenze bancarie, indagare su istituzioni e imporre sanzioni finanziarie alle banche che non seguono le regole. In pratica le autorità nazionali eseguiranno le istruzioni della Bce.
LE DIVERGENZE. L’intesa è arrivata non senza divergenze di posizioni. Le preoccupazioni andavano da quali banche far rientrare sotto la supervisione unica a come la Bce potesse riuscire a tenere separate le sue responsabilità monetarie dai nuovi poteri; ancora oggetto di accesa discussione era come l’accordo avrebbe colpito i Paesi europei che hanno scelto di non sottoporre le loro banche alla supervisione unica. Su quest’ultimo punto c’è stata una disputa considerevole: i Paesi che non usano l’euro hanno espresso la loro preoccupazione che l’Eba, l’Autorità bancaria europea che si occupa della regolamentazione per le banche, sarebbe stata sovrastata dalla nuova struttura, in particolare visto che possono optare per la supervisione unica anche i Paesi con altre valute. Perplessità erano state espresse in particolare dal Regno Unito, fuori dalla zona euro, che era nervoso che la nuova supervisione significasse che tutte le banche sotto la Bce avrebbero votato contro in seno all’Eba, che adotta le regole tecniche per le banche dell’Ue. Per venire incontro a queste esigenze, i ministri riuniti all’Ecofin hanno raggiunto un compromesso che garantisce che le misure non possano passare all’Eba senza almeno qualche sostegno da parte dei Paesi esterni alla supervisione bancaria unica.
ACCORDO SU VIGILANZA UNICA E’ PROGRESSO REALE. “Si tratta di fare supervisione insieme, adottare misure su scala europea, sapendo che si tratta di migliaia di banche”, ha detto il commissario euroeo Barnier. “È un progresso reale che apre possibilità interessanti”, ha commentato il ministro delle Finanze francese, Pierre Moscovici. Non è tuttavia ancora chiaro quando le banche potranno chiedere aiuto diretto. Si tratta di un passo cruciale visto che la debolezza delle banche resta al centro dei problemi finanziari europei. L’Ue aveva promesso ai mercati che avrebbe ottenuto un accordo di massima entro Capodanno e i ministri delle Finanze lo hanno fatto, dopo una sessione d’emergenza durata tutta la notte. “Prestiamo fede alle nostre promesse”, ha detto il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schaeuble. “Portiamo avanti la causa dell’Europa in modo accurato”, ha concluso.
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