Milano, 5 dic. (LaPresse) – L’amministratore delegato di Saipem, Pietro Franco Tali, si è dimesso e al suo posto è stato nominato il membro non esecutivo del cda, Umberto Vergine. E’ quanto si legge in una nota della controllata di Eni, che precisa che la decisione è motivata da un’indagine avviata della procura di Milano su presunti reati di corruzione commessi secondo gli inquirenti entro il 2009 e relativi a contratti in Algeria per i quali risulta indagata la società. Saipem ha inoltre sospeso il chief operating officier della Business Unit Engineering and Construction, Pietro Varone, e un altro dirigente della società. Il cda, spiega la nota, “ha inoltre disposto un’attività di indagine interna da svolgersi con il coinvolgimento di consulenti esterni, volte alla verifica della corretta applicazione delle procedure in tema di anticorruzione e prevenzione di attività illecità adottate della società”. Il board di Saipem precisa che “non possiede allo stato elementi tali da poter ritenere che l’indagine possa avere conseguenze significative negative sui risultati economici della società”. Tali ha rassegnato le sue dimissioni anche da consigliere e vice presidente della società, dichiarando di essere convinto che “l’attività della società si sia sempre svolta ne rispetto delle leggi applicabili, delle procedure interne, del codice etico e del modello 231 e che la società si difenderà con successo nelle sedi opportune”. Tuttavia, si legge ancora nel comunicato diffuso da Saipem, “pur non essendo in alcun modo coinvolto nelle vicende oggetto di indagine, ritiene che le proprie dimissioni possano consentire la migliore difesa della società nel contesto delle indagini avviate dalla procura di Milano”.

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