Venezia, 9 nov. (LaPresse) – Seguire le proprie vicende fiscali sottrae alle aziende italiane in media 36 giorni lavorativi all’anno, il 76% in più della media Ue. E’ quanto emerge dal rapporto di Confcommercio ‘Credito e burocrazia, il gattopardo delle imprese’, presentanto al Forum dei giovani imprenditori a Venezia. Il dato sale a 120 giorni se si allarga lo sguardo a tutti gli adempimenti in genere. In particolare, l’Ufficio Studi di Confcommercio, che ha elaborato dati del World Economic Forum e della Banca Mondiale, segnale che tra il 2000 e il 2010 l’Italia è scesa dal 25mo al 26mo posto su 26 Paesi considerati per l’efficacia del sistema giudiziario, è rimasta al 23mo (su 24) quanto ai tempi necessari per far rispettare un contratto ed è retrocessa dal quartultimo al penultimo posto nella classifica dell’efficienza del quadro giuridico. Unico dato positivo, spiega il rapporto, è il taglio del numero di giorni necessari per avviare un’impresa, passato nel decennio considerato da 23 a 6. Tuattavia esistono costi maggiori rispetto, ad esempio, a quelli di Francia e Germania. Per quanto riguarda i debiti della P.a. verso le imprese, se nel 2000 il nostro Paese era quart’ultimo, con una media di 135 giorni di attesa, nel 2010 è sprofondato all’ultima posizione con ben 186 giorni di attesa in media.
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