Torino, 30 ott. (LaPresse) – Fiat riprenderà gli investimenti in Italia, coinvolgendo tutti gli stabilimenti della penisola, per “ottenere – spiega l’azienda – la saturazione della forza lavoro esistente ed un significativo incremento dell’offerta”. Secondo fonti sindacali, che questa sera hanno incontrato al Lingotto l’ad di Fiat, Sergio Marchionne, la produzione di Suv a Melfi comincerà subito. Tra il 2013 e il 2015 partirà la produzione anche negli stabilimenti di Mirafiori e di Cassino ed entro il 2015, sempre secondo quanto riferiscono fonti sindacali, tutti gli stabilimenti italiani dovrebbero essere saturi e i lavoratori occupati.
Allo stabilimento di Mirafiori “oltre all’Alfa Romeo MiTo – spiega Fiat in una nota – verrà affidata la produzione di una famiglia di vetture di alta gamma destinata ai mercati europei ed internazionali”. “Per lo stabilimento di Melfi – fa sapere ancora il Lingotto – la piattaforma tecnologica verrà utilizzata anche per la produzione di Suv e Cuv. Per Cassino, infine, una piattaforma già definita e condivisa con Chrysler consentirà lo sviluppo di nuovi modelli anche per l’esportazione”. L’azienda non ha fornito i dettagli sugli investimenti.
“Sarà necessario – scrive Fiat nella nota diffusa al termine dell’incontro con i sindacati – che le parti che hanno condiviso questo progetto lo difendano attivamente nei confronti di alcune minoranze determinate ad impedirne il successo contro gli interessi del Paese e degli stessi lavoratori”. Per l’azienda le scelte annunciate “sono particolarmente impegnative nell’attuale contesto economico” e richiedono “necessariamente la piena e condivisa implementazione di quelle condizioni di competitività con le organizzazioni sindacali che hanno firmato con Fiat il contratto collettivo di gruppo”.
“L’incontro – commenta Giovanni Centrella dell’Ugl – è stato positivo, l’azienda ha confermato che riprenderanno gli investimenti a Mirafiori, Melfi e Cassino e che sono garantiti tutti i livelli occupazionali italiani”. Per Luigi Angeletti, segretario generale della Uil, “sui modelli la Fiat ha fatto una scelta che è una vera svolta nella storia dell’azienda, cioè concentrarsi molto nei segmenti medio alti, cambiando l’immagine della casa, che invece prima si concentrava su segmenti più bassi”. “Molto bene – ha poi specificato – la dichiarazione di non ricorrere nè a chiusure nè a licenziamenti nei siti italiani: è stata una dichiarazione sostanziale”.
“Ci sarà un salto di qualità a Mirafiori – ha specificato, invece, Raffaele Bonanni, segretario generale della Cisl – con la produzione di mezzi di grande qualità. Nessun sito verrà fermato mentre in Europa la Ford chiude, in Italia non chiude nulla e questo è un fatto di grande rilevanza. Interessante è uscire dalla produzione esclusiva di mezzi di massa e andare verso l’alta gamma, ci si vuole addentrare verso i grandi mezzi e non solo i Suv americani”.