Roma, 6 ott. (LaPresse) – Crollano del 21 per cento le bottiglie di champagne importate e del 37 per cento le confezioni di caviale e succedanei provenienti dall’estero che stanno praticamente scomparendo dalle tavole degli italiani ma non da quelle degli scandali della politica. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sui consumi dei prodotti piu’ gettonati negli ultimi episodi di cronaca giudiziaria che stanno travolgendo la politica italiana. I consumi di caviale provenente dall’estero sono – sottolinea la Coldiretti – al minimo da almeno dieci anni secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Istat relativi al primo semestre dell’anno ma fortemente ridimensionato è il numero delle bottiglie di champagne stappate dagli italiani che sono state meno di 2,5 milioni nei primi sei mesi dell’anno, rispetto ai 9 milioni dello stesso periodo di dieci anni fa.

Se da un lato si riducono le occasioni di festa per la maggioranza che è anche costretta ad affrontare la pesante riduzione del potere di acquisto determinata dalla crisi, c’è anche diffusa la volontà – continua la Coldiretti – di preferire prodotti Made in Italy nella consapevolezza di sostenere la ripresa dell’economia nazionale. Secondo una indagine Coldiretti/Censis il 90 per cento degli italiani preferisce acquistare prodotti del proprio territorio anche per sostenere l’economia. Un obiettivo che – precisa la Coldiretti – non sembra essere prioritario per i politici coinvolti dai recenti scandali dove prodotti simbolo del lusso esterofilo sembrano prevalere.

Ma con la crisi gli italiani rinunciano anche a quel ristorante di lusso che sembra piacere tanto ai politici e riscoprono invece il piacere di stare a casa e di preparare gustosi menu per parenti e amici soprattutto nei giorni festivi durante i quali si raggiunge il record di oltre un’ora davanti ai fornelli (69 minuti), secondo l’indagine Coldiretti/Censis. Una conferma della distanza che sembra caratterizzare la vita politica da quella degli italiani che in ben 7,7 milioni portano al lavoro cibo preparato in casa e di questi sono oltre 3,7 milioni quelli che dichiarano di farlo regolarmente. Una esigenza – precisa la Coldiretti – riconosciuta da molti datori di lavoro che hanno reso disponibili spazi dedicati per riscaldare il pasto e condividerlo spesso insieme ai colleghi.

La stessa scelta di luoghi delle vacanze lontani e spesso in luoghi esotici mal si concilia con le scelte degli italiani che in quasi un caso su quattro (22 per cento), quest’anno rispetto al passato, hanno accorciato la meta delle vacanze scegliendo di andare in luoghi abbastanza vicini a casa per effetto della crisi e degli aumenti del costo del carburante, secondo una indagine Coldiretti/Swg. La decisione di evitare lunghi tragitti e di preferire una vacanza a “chilometri zero” è quindi dettata dalla necessità di risparmiare sui costi dei trasporti per effetto del caro benzina, ma anche – conclude la Coldiretti – di ottimizzare il minor tempo a disposizione.

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