Milano, 26 set. (LaPresse) – Giornata fortemente negativa per i listini europei, appesantiti dalle preoccupazioni legate soprattutto alla Spagna, ma anche alla Grecia e all’andamento dell’economia Usa. Piazza Affari chiude in netto calo, con l’indice Ftse Mib che perde il 3,29% a 15.408,03 punti e il Ftse All-Share che lascia il 3,19% a 16.316,94 punti. In un’intervista al Wall Street Journal il premier spagnolo, Mariano Rajoy, ha detto che il suo governo chiederà un piano di salvataggio solo se i tassi di interesse sul debito della Spagna rimarranno “troppo alti per troppo tempo”. In Grecia il primo ministro, Antonis Samaras, e il ministro delle Finanze, Yannis Stournaras, hanno raggiunto un accordo per un nuovo piano di tagli da 11,5 miliardi di euro nel biennio 2013-14, cui si aggiungeranno 2 miliardi di nuove entrate. Ad Atene sono scesi in piazza in 50mila per protestare contro l’austerità, con scontri tra manifestanti e polizia in assetto anti-sommossa. Inoltre ieri con una lettera i ministri delle Finanze di Germania, Olanda e Finlandia hanno detto che vogliono evitare il rapido ricorso al fondo salva-Stati Esm per la ricapitalizzazione diretta delle banche da gennaio. La Commissione Ue ha risposto preoccupata, ribadendo che gli accordi presi nel summit di fine giugno parlano al contrario di tempi rapidi. Inoltre, dagli Usa sono arrivati dati macro deludenti, con la vendita di nuove case scese ad agosto dello 0,3%, a fronte del +2,2% atteso dagli analisti. In questo contesto chiudono in netto calo le principali Borse europee. Il Ftse 100 di Londra perde l’1,56% a 5.768,09 punti, il Dax di Francoforte lascia il 2% a 7.276,51 punti e il Cac 40 di Parigi mostra un calo del 2,82% a 3.414,84 punti. A Madrid l’indice Ibex precipita del 3,92% a 7.854,4 punti, mentre ad Atene il Ftse Athex 20 chiude debole con un ribasso dello 0,07% a 273,31 punti e il listino generale sale dello 0,38% a 755,09 punti.

A Milano le banche soffrono il nuovo aumento degli spread di Italia e Spagna sul Bund tedesco decennale, risaliti rispettivamente a 375 e 460 punti base. Affondano Monte dei Paschi (-4,15% a 0,2309 euro), Bper (-5,32% a 4,41 euro), Popolare di Milano (-5,7% a 0,4254 euro), Banco Popolare (-6,18% a 1,199 euro), Intesa Sanpaolo (-4,68% a 1,221 euro), Mediobanca (-3,87% a 4,12 euro), Ubi Banca (-5,78% a 2,966 euro) e Unicredit (-5,03% a 3,324 euro).

Tra gli altri titoli, in affanno gli industriali con Fiat (-3,87%), Fiat Industrial (-2,78%), Pirelli (-2,69%) e Finmeccanica (-2,3%). Vendite su Mediolanum (-5,25%), Mediaset (-4,87%), A2a (-4,72%), Stm (-4,21%), Enel (-3,93%), Generali (-3,81%) e Telecom Italia (-3,23%). In ribasso anche Impregilo (-1,67% a 3,18 euro) dopo l’accordo strategico con il gruppo Salini. Unico segno positivo del paniere principale è Salvatore Ferragamo (+0,54%), e il resto del comparto del lusso tiene con Luxottica (-0,67%) e Tod’s (-0,76%). Fuori dal Mib giù Ti Media (-1,32%), Fonsai (-3,53%), Unipol (-4,73%) e Rcs (-5,33%).

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