Roma, 17 lug. (LaPresse) – La fase recessiva dell’economia italiana “si estenderebbe alla seconda parte di quest’anno, ma a ritmi più contenuti rispetto ai primi due trimestri” e “avrebbe termine all’inizio del 2013”. Lo scrive la Banca d’Italia nel Bollettino economico mensile, sottolineando che “nel corso del prossimo anno la dinamica del prodotto resterebbe appena positiva, per poi riprendere vigore successivamente”. Nell’ipotesi che lo spread tra il rendimento del Btp a dieci anni e quello del corrispondente titolo tedesco, sostiene via Nazionale, si mantenga intorno a 450 punti base, “il Pil si ridurrebbe, in media d’anno, del 2,0 per cento nel 2012 e dello 0,2 nel 2013”.

Secondo Bankitalia “nell’insieme, i provvedimenti legislativi di liberalizzazione, di stimolo dell’attività economica e di riforma del mercato del lavoro varati negli ultimi mesi hanno introdotto mutamenti di carattere strutturale che incideranno positivamente sulle capacità di crescita della nostra economia, con effetti soprattutto nel medio periodo”. Via Nazionale afferma anche che “l’attività di revisione della spesa, insieme al contrasto all’evasione, può consentire di ridurre le aliquote fiscali, specie sul lavoro, favorendo la ripresa”.

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