(Finanza.com) Segno meno per le quotazioni del Brent. Attualmente il future con consegna agosto scambiato all’ICE segna un rosso dell’1,2% portandosi a 99,17 dollari il barile. La spinta ribassista è attribuibile alle notizie in arrivo da Cina e Norvegia. A giugno le importazioni del secondo consumatore mondiale di greggio sono scese del 12% a 5,29 milioni di barili al giorno. Lento ritorno alla normalità invece per la produzione norvegese, recentemente azzoppata dallo sciopero dei dipendenti delle grandi compagnie petrolifere. La fine delle agitazioni è attribuibile al Ministro del Lavoro Hanne Bjurstroem che ha dichiarato lo sciopero illegittimo.
Intanto secondo i dati raccolti dal Financial Times la produzione di greggio iraniano sarebbe scesa ai minimi degli ultimi 20 anni. Secondo le stime a giugno la produzione targata Teherano si è attestata a 3,2 milioni di barili al giorno, il livello minimo dal 1992.
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