Torino, 21 giu. (LaPresse) – Forte rallentamento dei distretti industriali tradizionali nel primo trimestre del 2012, con le esportazioni distrettuali che hanno registrato un aumento modesto e pari all’1,4% tendenziale a prezzi correnti. E’ quanto emerge dal 38esimo ‘Monitor dei Distretti’ italiani, un’analisi del Servizio Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo che ne ha mappati e monitorati 143. Secondo il rapporto la decelerazione dell’export è stata quasi generalizzata, interessando gran parte dei settori ad alta specializzazione dei distretti e, in particolare, due settori distrettuali portanti, i beni di consumo del sistema moda e la meccanica, che si sono portati in territorio lievemente negativo (-0,2% e -1% rispettivamente).
Meglio hanno saputo fare i 20 poli tecnologici italiani che hanno messo a segno una crescita dell’export del 10,9%. In evidenza i poli dell’aeronautica (+12,4%) e del biomedicale (+11,8%) e, soprattutto, quelli della farmaceutica (+21,3%), trainati dalla farmaceutica laziale. Quest’ultimo settore conferma il suo carattere anticiclico, grazie anche a una domanda in crescita strutturale, spinta dall’invecchiamento della popolazione e dalla maggiore attenzione alla prevenzione nei Paesi avanzati, e dalla diffusione della medicina occidentale e dallo sviluppo di sistemi sanitari nazionali nei nuovi mercati (su tutti America Latina, Cina, India, Russia, Turchia). Secondo il rapporto nel 2012, ancor più che negli anni passati, sarà cruciale riuscire a sfruttare le occasioni di crescita che verranno dai nuovi mercati e, in particolare, dai Bric (Brasile, Russia, Argentina, India e Cina).
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