Roma, 15 giu. (LaPresse) – “Non daremo tregua al Governo Monti”. Lo annuncia, in un editoriale che uscirà domani sulla prima pagina del quotidiano della Cisl, ‘Conquiste del lavoro’, Raffaele Bonanni. “La Cisl – sottolinea il sindacalista – sarà domani nuovamente in piazza a Roma insieme a Cgil e Uil per chiedere al governo, ed alla maggioranza che lo sostiene, una svolta nella politica economica e sociale. I provvedimenti che ha varato ieri l’esecutivo sono un primo segnale di attenzione al tema della crescita e dello sviluppo. Ma è ancora troppo poco. Per far uscire il paese dalla recessione, occorre far crescere i salari e le pensioni attraverso una riduzione delle tasse e dei troppi balzelli che gravano sul lavoro. Bisogna, infatti, da un lato assicurare la tenuta dei conti pubblici e, dall’altro, liberare risorse per la crescita del Paese, a partire da quelle per incrementare la domanda dei consumi e gli investimenti”. “Viceversa, l’attuale governo Monti- fa notare Bonanni – con la nuova delega fiscale, ha perso l’occasione di interventi in questa direzione. Ecco perché noi continueremo a chiedere l’ìntroduzione di una vera patrimoniale mobiliare e immobiliare, intensificando la lotta all’evasione fiscale e contributiva che rappresentano ancora il vero ‘bubbone’ da estirpare”.
“Le risorse – prosegue il sindacalista – vanno prese anche dalla vendita del patrimonio pubblico, un punto su cui la Cisl insiste da almeno due anni e sul quale finalmente il Governo Monti sembra voler dare una positiva sterzata. Vanno ridotti anche gli sprechi ed i privilegi del funzionamento istituzionale ed amministrativo. Gli stipendi dei manager pubblici italiani non hanno eguali nel resto del mondo. Un vero scandalo. Lì bisogna intervenire in una operazione trasparente, senza demagogia, di taglio della spesa pubblica improduttiva. Non vogliamo che a pagare siano solo i lavoratori dipendenti ed i pensionati, come è accaduto finora. Il Governo Monti si impegni seriamente per un intervento a livello europeo che punti anche su nuove misure ed incentivi per creare più occupazione, sbloccando la costruzione delle infrastrutture, soprattutto nei settori dell’energia e delle fonti rinnovabili. Il lavoro può venire solo da una buona economia e da un’azione sinergica su tutti i fattori di sviluppo”. “Ma – dice Bonanni – saremo in piazza per sollecitare con forza un intervento risolutore sulla vicenda degli ‘esodati’. Ci sono state finora troppe omissioni,per non dire bugie, nella condotta del governo. Ora diciamo basta: si diano le vere cifre dei lavoratori che hanno lasciato il lavoro, attraverso accordi aziendali siglati con le vecchie regole pensionistiche. Il governo ha gli strumenti per fare chiarezza, senza scaricare sull’Inps la responsabilità di una riforma delle pensioni poco equa e assai discutibile”.
“Ed infine il nostro pensiero andrà anche alle popolazioni colpite dal terremoto in Emilia Romagna. Saremo in piazza anche per loro, per sollecitare una ricostruzione onesta ed aiuti concreti alle imprese che sono ferme a causa dei danni provocati dal sisma. Il sindacato continuerà la mobilitazione fino a quando non arriveranno risposte convincenti ai problemi delle persone deboli che noi rappresentiamo. Non daremo tregua al Governo Monti , ai governi regionali, agli enti locali per un rilancio vero della concertazione che rimane la strada per coniugare il rigore con l’equità”, conclude Bonanni.
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