(Finanza.com) Eni e Snam contrastate a Piazza Affari nella prima seduta post-decreto che definisce le linee guida dell’operazione di separazione tra le due società. La normativa ha confermato la cessione di una quota non inferiore al 25,1% di Snam da Eni a Cassa Depositi e Prestiti mediante una trattativa diretta in tempi brevi, in ogni caso entro 18 mesi. Dall’ultima bozza circolata nei giorni scorsi, sono emerse due novità: è sparito il tetto del 5% del capitale per i soggetti non pubblici ed è stato eliminato ogni riferimento a possibili problemi di antitrust per Italgas. L’attesa ora è per mercoledì, quando si riuniranno i Cda di Eni e di Cdp per approvare la transazione. “L’eliminazione del tetto del 5% rappresenta una notizia positiva per Snam – spiega Intermonte nella nota odierna – in quanto apre maggiormente ad un potenziale ingresso in forze di altri azionisti. Anche la seconda novità è da interpretarsi positivamente in quanto sembra per lo meno allontanare la possibilità di una cessione forzata di Italgas. Ci attendiamo una reazione positiva del titolo alla versione finale del decreto”, prosegue il broker. Inoltre “lo schema dell’operazione dovrebbe secondo noi prevedere l’acquisto cash da parte di Cdp di un 15% circa di Snam finanziato da annullamento azioni proprie Eni e del restante 10% circa attraverso distribuzione azioni Snam a Cdp al posto dividendo cash”, concludono gli esperti. Positivo il titolo del cane a sei zampe sl Ftse Mib in rialzo del lo 0,76% a quota 15,87, in ribasso l’azione di Snam in calo dello 0,56% a 3.,174 euro.

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