Treviso, 17 mag. (LaPresse) – Dal primo dicembre 2011 a oggi l’Antitrust ha erogato sanzioni per circa 60 milioni di euro. Lo ha detto il presidente dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato, Giovanni Pitruzzella, intervenendo al convegno ‘Antitrust fra diritto nazionale e diritto dell’Unione Europea’ in corso a Treviso, organizzato dallo studio legale Rucellai & Raffaelli.

Per Pitruzzella, “l’Autorità diventa una sorta di pubblico ministero della concorrenza”, grazie ai suoi nuovi compiti che “possono essere utili alla crescita del nostro Paese”, e “vanno visti con quel pragmatismo che potrebbe far storcere il naso dei puristi del diritto antitrust”. “Penso – ha detto Pitruzzella – al potere di proporre ricorso davanti al giudice amministrativo contro gli atti delle pubbliche amministrazioni lesivi dei principi di concorrenza”.

Con le nuove competenze, ha spiegato il numero uno dell’Antitrust, “possiamo andare davanti al giudice amministrativo per far annullare gli atti delle pubbliche amministrazioni contrari alla concorrenza, come le gare per la realizzazione di un’opera pubblica o l’affidamento di un servizio. Il settore dei mercati locali – ha sottolineato Pitruzzella – è estremamente importante, può essere un driver di sviluppo. Bisogna dare – ha concluso – a questo settore la massima attenzione dove la concorrenza può essere un bene enorme”.

In questo periodo di crisi, ha sottolineato poi Pitruzzella, non bisogna allentare le regole antitrust. “L’esperienza storica – ha detto – dimostra come l’abbandono delle politiche per la concorrenza e il congelamento del diritto antitrust non sono mai stati fattori di superamento delle crisi, ma al contrario di aggravamento delle crisi economiche”.

“Oggi – ha spiegato – tutto è messo in discussione, dobbiamo prendere atto della realtà in cui ci troviamo: è sottoposta a tensione quell’elemento che era stato fattore trainante dell’apertura dei mercati: l’Europa”. “Le tensioni che vive l’Europa monetaria – ha aggiunto – si ripercuotono inevitabilmente sul mercato unico”. Ma, ha sottolineato, la risposta alla crisi non può venire dall’abbandono delle norme della competizione. Al contrario, la crescita si può ottenere solo con “una valorizzazione del mercato e della concorrenza”.

“Sono preoccupato – ha commentato l’avvocato Enrico Adriano Raffaelli, anima del convegno, parlando a margine dei lavori – per i nuovi poteri dati all’Antitrust perché oggi l’Autorità funziona bene ma le sue risorse sono limitate. Ora dovrà occuparsi di antitrust, tutela dei consumatori, conflitto di interessi e di tutti quei nuovi poteri che le sono stati attribuiti, alcuni dei quali prevedono scadenze precise entro le quali devono essere resi dei pareri. Ci si può domandare se l’Autorità avrà la capacità di fare tutto questo o questo non produrrà un calo di efficienza”. “L’Antitrust – ha aggiunto – è una pubblica amministrazione italiana che funziona molto bene ed è riconosciuta internazionalmente come molto capace ed autorevole. Quindi capisco che il legislatore abbia voluto darle più poteri”.

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