Roma, 14 mag. (LaPresse) – “I reiterati tagli lineari agli organici obbligano le amministrazioni ad una continua attività di revisione degli assetti organizzativi che impedisce il consolidamento di procedure, competenze e professionalità, con inevitabili, negativi riflessi sulla quantità e qualità dei servizi erogati”. Lo sostiene la Corte dei Conti nella ‘Relazione 2012 sul costo del lavoro pubblico’, nella quale la Corte dei Conti non ha trascurato di esprimere inoltre la sua perplessità in merito all’intesa raggiunta fra governo, sindacati e enti locali sulla riforma del lavoro: “Suscita perplessità – si legge nella relazione – nella parte in cui rimette in discussione il percorso già avviato per la costruzione di un sistema di valutazione della performance delle amministrazioni e del merito individuale dei dipendenti”. Secondo la Corte da questa intesa deriva il rischio “di una possibile permanenza delle criticità che hanno caratterizzato sinora la contrattazione collettiva nazionale e integrativa non in grado di rendere effettiva la correlazione fra componenti accessorie della retribuzione e incrementi di produttività del settore pubblico”.

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