Roma, 26 apr. (LaPresse) – Misure urgenti per la crescita. E’ la richiesta contenuta nella risoluzione di maggioranza sul Documento di economia e finanza. Nel testo, infatti, sono presenti indicazioni all’esecutivo su più fronti: dal rafforzamento dell’Unione europea alle riforme strutturali, oltre all’aspetto principale che è appunto la richiesta di destinare maggiori risorse per il rilancio della crescita. “Le risorse – si legge nella bozza della risoluzione presentata dalla maggioranza al Documento di economia e finanza (Def) all’esame del parlamento – rivenienti dalla spending review e dall’azione di contrasto dell’evasione e dell’elusione fiscale, da proseguire senza esitazioni mettendo a punto un piano organico di interventi, devono essere prioritariamente destinate, fermo restando l’obiettivo del pareggio di bilancio, alla riduzione della pressione fiscale sui redditi da lavoro e da impresa, ridefinendo nell’ambito della riforma fiscale un nuovo patto tra fisco e contribuenti”. Nel documento si legge anche che bisogna “avviare un percorso volto ad accelerare l’abbattimento dello stock di debito pubblico, valutando, in particolare, la possibilità di adottare a tal fine un piano straordinario di dismissioni del patrimonio pubblico, in modo da favorire, non solo il contenimento della spesa per interessi, ma anche la riduzione del differenziale di rendimento tra i titoli italiani e quelli tedeschi derivante dalla ridotta necessità di procedere a nuove emissioni”.
Ma, per la risoluzione presentata dalla maggioranza, l’obiettivo principale del governo deve essere la crescita. “La priorità dell’azione del governo e del parlamento non può essere – si legge nella bozza – da questo momento in avanti, che la crescita dell’economia nazionale, attraverso il rafforzamento della produttività totale dei fattori di sistema, da perseguire con assoluta determinazione, sia a livello interno che dell’Unione europea, sensibilizzando i nostri partner e tenendo conto delle indicazioni che provengono anche dalle più influenti organizzazioni internazionali”. Il pareggio di bilancio, invece, sarà raggiunto nel 2013 nonostante il peggioramento della congiuntura registratosi negli ultimi due trimestri del 2011 e nei primi mesi del 2012 “senza dover ricorrere ad ulteriori interventi”. L’Europa deve fare la sua parte. “E’ necessario che la ratifica del fiscal compact – si legge ancora nel documento – sia accompagnata dall’impegno per una politica di investimenti finalizzati allo sviluppo dell’impresa e dell’occupazione allo scopo di ridurre il differenziale di competitività tra Paesi europei; il sostegno a tale politica può derivare dall’emissione di project bond e da specifici strumenti fiscali a livello europeo, nonchè dagli eurobond e dagli stability bond”.
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