Buenos Aires (Argentina), 26 apr. (LaPresse/AP) – Il Senato argentino ha approvato l’espropriazione di Ypf da Repsol con un’ampia maggioranza di 63 voti a favore e tre contrari, più quattro astenuti. Gli alleati del presidente Cristina Fernandez controllano infatti il Senato e anche i deputati dell’opposizione avevano annunciato che avrebbero votato a favore della misura, sebbene non abbiano apprezzato il modo in cui ‘la presidenta’ ha gestito la questione. La nazionalizzazione della più grande compagnia petrolifera argentina grazie alla sua presa forzata della stessa dalla spagnola Repsol si è rivelata una scelta molto popolare in Argentina, nonostante le minacce di ritorsioni dall’Unione europea e i timori per le conseguenze della misura nei prossimi anni. La sessione di voto è iniziata nella tarda mattinata di ieri ed era ancora in corso 14 ore dopo. Dei 72 membri del Senato, infatti, 62 hanno chiesto di poter parlare riguardo alla proposta.
La proposta di legge sarà votata la prossima settimana dalla Camera dei Deputati, dove dovrebbe passare. Tramite la rinazionalizzazione di Ypf, e senza dover pagare Repsol fino a quando i tribunali internazionali non risolveranno la disputa legale, l’Argentina potrà reinvestire i profitti per sviluppare nuove riserve e usare il petrolio che la compagnia spagnola stava esportando per evitare grandi aumenti del prezzo del carburante per i consumatori.
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