Milano, 30 gen. (LaPresse) – C’è attesa per le conclusioni del Consiglio Ue di oggi, con focus sulla crescita. Tuttavia i mercati attendono passi avanti sul patto di bilancio europeo e sulla Grecia. Mentre i leader Ue sono ancora al tavolo del vertice, i listini del Vecchio continente chiudono in rosso. A Milano l’indice Ftse Mib perde l’1,21% a 15.753,14 punti e il Ftse All-Share lascia l’1,15% a 16.660,35 punti. Il Ftse 100 di Londra lascia l’1,09% a 5.671,09 punti, il Dax di Francoforte perde l’1,04% a 6.444,45 punti e il Cac 40 di Parigi mostra un ribasso dell’1,6% a 3.265,64 punti. A Madrid, l’indice Ibex lascia l’1,62% a 8.517 punti. Oggi la cancelliera tedesca Angela Merkel è sembrata fare marcia indietro sulla posizione del suo governo sull’invio di un commissario straordinario Ue in Grecia, con poteri sul bilancio di Atene. Intanto proseguono le trattative sul debito sovrano ellenico, e sembrano avvicinarsi a una conclusione. La Borsa di Atene ci crede, ma con cautela, e chiude in rialzo dello 0,59%.

Oggi il Tesoro ha collocato complessivi 7,5 miliardi di euro di Btp, con il tasso dei 2 miliardi di decennali calato dello 0,9% al 6,08%. Nonostante il tasso minore i titoli di Stato sono ancora sembrati sotto pressione, anche perché sul mercato secondario i Btp a 10 anni avevano chiuso venerdì sera sotto la soglia del 6% di rendimento. E lo spread con il Bund a 10 anni è tornato a crescere intorno ai 430 punti base, dai 404 punti di tre giorni fa. Inoltre, l’agenzia di rating Moody’s ha avvertito che in Italia l’economia si contrarrà nel 2012 dell’1%. In questo contesto, giornata difficile per i bancari, con Popolare di Milano (-5,92% a 0,3816 euro), Banca Montepaschi (-4,06% a 0,286 euro), Banco Popolare (-5,48% a 1,12 euro), Bper (-2,72% a 5,89 euro), Mediobanca (-4,66% a 4,666 euro), Intesa Sanpaolo (-2,21% a 1,416 euro) e Ubi Banca (-3,36% a 3,51 euro). In rosso anche Unicredit (-2,36% a 3,564 euro), il cui aumento di capitale è stato sottoscritto per il 99,8% dell’offerta. Lo 0,2% inoptato sarà offerto in Borsa tra i prossimi 1 e 7 febbraio, salvo chiusura anticipata dell’offerta in caso di vendita integrale.

Tra gli industriali bene Pirelli (+0,64% a 7,125 euro) e Fiat, che termina sulla parità a 4,5 euro. Nel giorno della diffusione dei conti di esercizio, Sergio Marchionne mercoledì incontrerà alla palazzina uffici del Lingotto le rappresentanze sindacali, alle 19.30. Non ci sarà la Fiom. Male invece Finmeccanica (-6,15% a 3,39 euro), con la partecipata Avio che secondo indiscrezioni di stampa potrebbe finire sotto il controllo del colosso dell’aeronautica francese Safran. Fitch ha deciso in seguito al downgrade dell’Italia di ritoccare al ribasso di un gradino i rating senior unsecured di Enel, Enel Investment ed Enel Finance (da ‘A’ ad ‘A-‘), e ancora di Terna e di Acea (da ‘A+’ ad ‘A’). Enel sale dello 0,06% a 3,116 euro, Terna cresce dello 0,07% a 2,782 euro e, fuori dal paniere principale, Acea lascia lo 0,76% a 4,714 euro.

Ancora fuori dal Mib, in caduta libera i titoli della galassia Ligresti, dopo l’annuncio di una maxi-perdita di esercizio per FonSai stimata dal gruppo a 1,1 miliardi di euro. La compagnia assicurativa cede l’8,3% a 0,63 euro. Per FonSai sarà necessario, ha chiarito la società, un aumento di capitale superiore ai 750 milioni comunicati precedentemente al mercato. In affanno anche la controllata Milano Assicurazioni (-6,69% a 0,2342 euro). Fa ancora peggio la holding di controllo di FonSai, Premafin, che registra un tonfo del 22,08% a 0,24 euro, mentre si allontana l’opa di Unipol (-3,32% a 0,1921 euro) sulla società.

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