Roma, 13 dic. (LaPresse) – Innalzamento dell’aliquota della tassazione sui capitali scudati, cioè quelli fatti rientrare in Italia tramite lo scudo fiscale, dall’1,5% al 2 per cento. E’ questa una delle ipotesi che starebbe emergendo, nell’ambito delle modifiche alla manovra, dopo l’incontro tra il Governo e i rappresentanti di Pdl, Pd e Terzo Polo a Montecitorio. Tra le possibilità anche l’aumento al 4 per mille dell’imposta di bollo annuale per i capitali scudati per il 2011, e un ulteriore aumento al 10 per mille nel 2012 e 2013.

Per quanto riguarda le pensioni, il governo pensa a una indicizzazione per i trattamenti previdenziali fino a tre volte il minimo, quindi 1.200-1.300 euro. La rivalutazione automatica delle pensioni, si legge nel testo, “è riconosciuta per l’anno 2012 esclusivamente ai trattamenti pensionistici di importo complessivo fino a tre volte il trattamento minimo”. Inoltre “c’è una mia proposta di una misura per il 25% come contributo di solidarietà sulle pensioni sopra i 200mila euro”, ha annunciato il ministro del Lavoro, Elsa Fornero.

Riguardo all’Imu (Imposta municipale unica) sulla prima casa, l’esecutivo lavora a una esenzione di 50 euro per ogni figlio a carico con meno di 26 anni, fino a un massimo di 400 euro.

Dal capitolo delle liberalizzazioni resterebbero esclusi i taxi. Un emendamento avanzato dal governo stabilisce infatti che “il trasporto di persone mediante autoservizi pubblici non di linea viene escluso dall’ambito di applicazione dalle misure di liberalizzazione delle attività economiche” previste nella manovra.

Strada spianata invece sulle farmacie: l’esecutivo vorrebbe liberalizzare la vendita dei farmaci di fascia C. Una ipotesi che ha già fatto scendere sul piede di guerra Federfarma. “A fronte della totale chiusura del Governo – scrive l’organizzazione – che si accanisce contro le farmacie sbandierando la sola liberalizzazione della vendita di medicinali come panacea per lo sviluppo e la crescita del Paese, le farmacie sono costrette loro malgrado a una reazione molto pesante: la chiusura. Le farmacie sono costrette a chiudere contro un Governo capace solo di tagliare e smantellare i servizi che funzionano, senza creare alcuna reale condizione di sviluppo e palesemente al di fuori di tutte le normative europee di settore”.

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