Bruxelles (Belgio), 23 ott. (LaPresse/AP) – “Non contate su una decisione sull’eurozona oggi”. Con questa breve frase detta ai giornalisti prima del vertice europeo, il cancelliere tedesco Angela Merkel ha confermato come dall’incontro di Bruxelles non sono attesi nuovi passi avanti per la crisi nell’area euro. I leader europei hanno convocato un nuovo incontro per mercoledì ed è solo allora che potranno arrivare decisioni importanti per la crisi.

Dopo le voci di un accordo sulle banche per quanto riguarda la situazione in Grecia, dalla riunione di oggi dovrebbe invece uscire l’ufficializzazione della richiesta alle banche di accettare maggiori perdite sui bond di Atene per alleviare la pressione fiscale sul Paese e di procedere a un aumento di capitale per far fronte a quelle perdite. Nell’incontro di ieri dell’Ecofin i ministri sembra infatti che abbiano raggiunto un accordo per la ricapitalizzazione delle banche private per 100 miliardi di euro. Secondo l’intesa, le banche dovrebbero accettare maggiori perdite sulle obbligazioni greche in portafoglio, rispetto al 21% accordato lo scorso anno a luglio. Le nuove regole costringerebbero automaticamente alcuni importanti istituto di credito europei a rafforzare il loro indice del patrimonio di base (Core Tier 1) al 9%, rispetto al 5 o 6% di cui hanno avuto bisogno per passare gli stress test dell’Ue questa estate. Rafforzare le banche è considerata una condizione fondamentale per tagliare l’enorme debito greco e placare la crisi del debito in Europa.

La Grecia però non accetta di essere additata come unica responsabile della difficile situazione europea. Lo ha ribadito ancora una volta il primo ministro George Papandreou, secondo cui quella che stiamo affrontando “è una crisi europea”. “È tempo ora per noi, come europei – ha aggiunto – di agire in modo deciso ed efficace”

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