Roma, 21 lug. (LaPresse) – “I provvedimenti contenuti nella manovra, decisi in modo convulso e disordinato da Governo e Parlamento, sono fortemente squilibrati sul piano dell’equità sociale”. E’ quanto sostiene in un documento sulla manovra economica la segreteria confederale della Cisl. “I carichi dei costi e dei tagli – aggiunge il sindacato – sono posti ancora in prevalenza sulla parte più debole della popolazione, in particolare sulla spesa sociale, nonostante l’intervento del sindacato abbia permesso di recuperare la rivalutazione delle pensioni fino a cinque volte il minimo, l’imposta di bollo dovuta sui depositi di titoli, che è stata rimodulata introducendo un criterio di progressività del prelievo in relazione all’ammontare complessivo dei depositi stessi, e salvaguardare nel settore pubblico la contrattazione collettiva integrativa”. La Cisl conferma però “il giudizio di necessità ed urgenza per il nostro Paese di azzerare il deficit di bilancio entro il 2014 e successivamente come già previsto dagli accordi a livello europeo, di risanare il bilancio pubblico, con riduzione annue dello stock del debito che eccede il 60% del Pil (oltre 900 miliardi). Ne consegue che la manovra non aveva alternative né sui tempi né sulle quantità”.

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