Padova, 18 lug. (LaPresse) – Quasi 44mila assunzioni non stagionali previste, e altre 14.600 potenziali. Secondo le previsioni delle aziende italiane, il 41% delle assunzioni non stagionali sarebbe riservato a giovani con meno di trent’anni, pari a 43.874 posti, ma se si considera che per circa un terzo delle assunzioni non viene dichiarata una preferenza d’età e si applica la stessa consistenza delle assunzioni esplicitamente riservate ai giovani, si potrebbero superare le 58mila assunzioni. E’ quanto emerge da una ricerca del centro Datagiovani, che ha analizzato le previsioni di assunzione non stagionali di giovani fino ai 29 anni nelle aziende italiane, secondo i dati Unioncamere-ministero del Lavoro. Più opportunità nelle regioni del Mezzogiorno e del Centro, meno nel Nordest. Guardando alle ripartizioni territoriali, solo nel Nordest la quota di assunzioni previste per i giovani è inferiore, e consistentemente (35,6%) ai valori delle altre aree. Fermo restando che è la Lombardia a presentare i valori assoluti più elevati (9.266 assunzioni di giovani previste, che potrebbero superare le 12mila), in Umbria (60,5%), Calabria (54,9%) e Basilicata (53,4%) si riscontrano le maggiori opportunità per i giovani rispetto ai posti disponibili. Tra le grandi regioni, da segnalare in coda l’Emilia Romagna, che riserva ai giovani meno di un terzo dei posti previsti.
Tredici province del Sud ai primi posti per quota di assunzioni di giovani previste. Sono ben tredici le province del Sud e delle Isole ad occupare la classifica delle prime 20 per quota di posti riservati ai giovani. Spicca tra tutte Enna, con una quota del 71,1%, seguite da due province del Centro, Fermo (70,4%) e Perugia (65,9%). In termini assoluti guidano la graduatoria Roma e Milano, con quasi 4 mila assunzioni di giovani previste ed altre mille potenziali. Le occasioni nei settori della distribuzione, del turistico-alberghiero e della ristorazione. Delle circa 44mila assunzioni non stagionali di giovani previste, circa 31.500 sono nell’ambito dei servizi. Infatti, circa 10.500 si collocano nella piccola e grande distribuzione commerciale e nel marketing, mentre 4.800 riguardano cuochi, camerieri ed altre professionalità turistiche. Buone poi le opportunità anche per operai specializzati nelle costruzioni (2.400) e nella metalmeccanica (2.300).
Ma il terreno da recuperare è ancora molto. Le previsioni di assunzione nelle aziende italiane e la buona quota di giovani a cui esse sono orientate – sottolineano i ricercatori di Datagiovani – vanno sicuramente valutate in modo positivo, stando attenti però a non cadere in facili ottimismi. Da una parte si tratterà infatti di verificare se esse saranno attese, dato che la fase economica difficile non è ancora superata; dall’altra bisogna tenere presente che dal 2009 al 2010 il numero di occupati fino a 29 anni è diminuito di quasi 190mila unità, difficilmente recuperabili in tempi brevi.

