Milano, 14 lug. (LaPresse) – Chiusura negativa per Piazza Affari, con l’indice Ftse Mib che perde l’1,07% a 18.640,35 punti e il Ftse All-Share che cede l’1,05% a 19.362,34 punti. Stamattina la Borsa di Milano sembrava di nuovo avviata a una giornata di acquisti, ma l’asta di Btp ha riportato i listini sotto la parità. Il Tesoro ha raccolto 4,96 miliardi di euro in Btp a 5 e a 15 anni, ma alzando i tassi d’interesse per convincere gli investitori. I rendimenti sui buoni quinquennali hanno toccato il rendimento annuo lordo del 4,93%, in rialzo dell’1,03%, il massimo da giugno 2008. Nella notte Moody’s ha minacciato gli Stati Uniti di declassare il rating sul debito. L’agenzia di rating ha spiegato che terrà sotto controllo il rating Aaa, perché Casa Bianca e Congresso si stanno avvicinando pericolosamente alla scadenza del 2 agosto entro cui devono alzare il tetto del debito per evitare il default. In questo contesto, chiusura negativa per le principali Borse europee, con l’indice Ftse 100 che perde l’1,01% a 5.846,95 punti, il Dax di Francoforte che cede lo 0,73% a 7.214,74 punti e il Cac 40 di Parigi che lascia l’1,11% a 3.751,23 punti.
A Milano sorvegliato speciale è ancora il comparto bancario, che chiude in sofferenza in attesa dei risultati degli stress test europei, previsti per domani. Banco Popolare perde lo 0,28% a 1,408 euro, Banca Montepaschi il 2,12% a 0,508 euro, Ubi Banca il 2,71% a 3,512 euro, Intesa Sanpaolo il 2,13% a 1,607 euro, Unicredit lo 0,32% a 1,236 euro e Popolare Milano il 2,23% a 1,491 euro. Oggi i vertici di Bpm hanno presentato il piano industriale in Bankitalia, come confermato ieri dallo stesso presidente, Massimo Ponzellini. Che sui tempi ipotizzati dal governatore di via Nazionale, Mario Draghi, relativi all’aumento di capitale, e cioè “prima di novembre”, ha risposto ai giornalisti che “dipende dal mercato”.
Chiude contrastata la scuderia Agnelli, con Fiat Industrial in rialzo (+0,77% a 8,515 euro) e la controllante Exor (+0,28% a 21,46 euro). Vendite invece su Fiat, che termina la giornata in calo dell’1,33% a 7,025 euro, dopo le dichiarazioni rilasciate a Zurigo dall’amministratore delegato di Fiat-Chrysler, Sergio Marchionne, su “una singola leadership alla guida” delle due case automobilistiche. Tra i titoli in ribasso, si segnala Parmalat, maglia nera con un crollo del 5,29% a 2,22 euro, mentre al vertice del Mib c’è Luxottica (+0,94% a 22,47 euro). Eni non risente dell’annuncio della chiusura di ogni collaborazione con il governo libico di Tripoli, lanciato dal primo ministro fedele a Muammar Gheddafi. Il Cane a sei zampe chiude con un passivo dello 0,57% a 15,58 euro, ma prima delle parole arrivate dalla Libia, cedeva quasi un punto percentuale. Tra gli altri titoli, limitate anche le perdite di Pirelli (-1,33%), Prysmian (-0,87%) e Tod’s (-0,33%).
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