Francoforte (Germania), 14 lug. (LaPresse) – La Banca centrale europea mette in allarme dalla possibilità di un contagio della crisi del debito dalla periferia dell’euro. Lo fa, chiamando in causa i mercati, con il bollettino mensile di luglio, scrivendo che I timori di una propagazione della crisi ad altri Paesi dell’area dell’euro oltre Grecia, Irlanda e Portogallo hanno continuato a pesare sul clima”. Un segnale chiaro sarebbe “l’intensificarsi dei flussi verso i beni rifugio” legato anche, a giugno, “all’incertezza relativa al programma di risanamento del governo greco”.
Sulle politiche di bilancio dell’eurozona, spiega l’istituto centrale europeo, “al momento le circostanze sono molto difficili e richiedono un’azione decisa”. Inoltre, l’Eurotower pone l’accendo sull’aumento dello spread con i titoli di Stato tedeschi. “Si sono riscontrati – spiega l’istituto centrale di Francoforte – aumenti dei differenziali sulle obbligazioni sovrane, ancorché di minore entità, anche in altri paesi dell’area dell’euro, oltre che in Grecia, Irlanda e Portogallo”. E la Bce sottolinea come, tuttavia – prosegue la Bce – sono in parte attribuibili all’incremento della domanda di titoli di Stato tedeschi a giugno”.
Da Francoforte arriva un campanello d’allarme anche sulla crescita dell’eurozona, che rallenterà nella seconda parte del 2011. “I recenti dati statistici e gli indicatori basati sulle indagini congiunturali – precisa la Bce nel bollettino – segnalano una perdurante espansione dell’economia dell’area nel secondo trimestre di quest’anno, seppure a ritmi più contenuti”. Per quanto riguarda invece l’inflazione nell’area dell’euro, “in prospettiva, è probabile che si mantenga nettamente al di sopra del 2% nei prossimi mesi”. Oggi Eurostat ha diffuso i dati su giugno, mostrando un tasso sull’aumento dei prezzi stabile al 2,7% su base annua.