Roma, 16 giu. (LaPresse) – La Bce ha chiesto conto all’Italia delle misure con cui intende attuare il rientro del deficit entro il 2014. L’istituto di Francoforte ha usato il bollettino statistico di giugno per richiamare Roma. La manovra che il Governo italiano deve chiarire a Francoforte è quella che riguarderà il periodo 2013-14, necessaria per arrivare al pareggio di bilancio entro la fine del biennio. Si tratta di misure cumulative per circa il 2,3% del Pil.

L’aggiornamento del programma italiano del 2011, ha sottolineato la Bce, prevede una riduzione del rapporto disavanzo/pil dal 4,6% del 2010 al 3,9% del 2011. Successivamente, il rapporto disavanzo/pil dovrebbe scendere ulteriormente sotto il 3% nel 2012, in linea con i requisiti delle procedure per i disavanzi eccessivi (Edp). Secondo la Bce il rapporto debito/Pil rimarrà sostanzialmente stabile attorno al 120% fino al 2012, per diminuire successivamente

L’istituto centrale guidato ancora da Jean-Claude Trichet, ha inoltre rialzato le stime sulla crescita del Pil nell’eurozona per il 2011 e ha lasciato invariate quelle per il 2012. Sulla base delle informazioni disponibili al 24 maggio 2011, nel bollettino statistico di giugno la crescita media annua del Pil reale è stimata in una forbice tra l’1,5% e il 2,3% nel 2011 e tra lo 0,6% e il 2,8% nel 2012. Lo scorso marzo, invece, le previsioni indicavano una forchetta dell’1,3-2,1% per quest’anno e e dello 0,8-2,8% per il prossimo. A causa del forte aumento del prezzo del petrolio, secondo le previsioni, l’inflazione (calcolata sull’indice dei prezzi al consumo armonizzati Hicp) dovrebbe restare al di sopra del 2% per tutto il resto del 2011..

Francoforte è tornata poi sull’inflazione. Ci sono “rischi verso l’alto” per la variazione dei prezzi al consumo e per questo “occorre tenere un atteggiamento molto vigile” e la banca si tiene pronta a intervenire con “fermezza e tempestività”. Il monito del bollettino di giugno ha fatto seguito alle parole di qualche giorno fa del presidente Trichet, che già avevano preannunciato un probabile rialzo dei tassi di interesse a luglio.

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