Roma, 14 giu. (LaPresse) – I contribuenti italiani pagano 54 miliardi di euro in più di imposte rispetto alle media dell’Unione europea. Lo ha spiegato il presidente di Confartigianato, Giorgio Guerrini, durante l’assemblea dell’organizzazione in corso presso l’auditorium parco della Musica. Secondo l’organizzazione che raggruppa 700mila imprese, gli imprenditori in Italia sprecano in burocrazia fiscale 36 giorni lavorativi l’anno, il 43% in più rispetto alla media Ue. Sugli imprenditori pesa inoltre, sostiene Confartigianato, un onere fiscale pari a 1 miliardo di euro per i ritardi dei pagamenti da parte della pubblica amministrazione. I numeri illustrati dagli artigiani parlano di tariffe dei servizi pubblici aumentate del 54,2% in dieci anni, mentre sono necessari 1.108 giorni per un processo civile.

“Crediamo – ha detto Guerrini – che ci siano ampi margini per ridurre la spesa pubblica improduttiva, per eliminare gli sprechi e per modificare le condizioni che oggi vincolano le imprese e condizionano la ripresa economica. Purtroppo anche oggi dobbiamo registrare che alle aziende italiane gli adempimenti amministrativi continuano a costare molti miliardi e ogni impresa artigiana dedica 60 giornate lavorative l’anno per gestire i rapporti con gli uffici pubblici”. Guerrini è convinto che “bisogna sfoltire l’insopportabile mole di norme e adempimenti stratificatisi nel tempo” con 29 enti controllori che agiscono sulle imprese e semmai occorre “più coordinamento nell’attività ispettiva”. Il leader della Confcommercio non ha nascosto però l’orgoglio dell’artigianato italiano che “nel 2010 ha venduto all’estero prodotti manifatturieri per 322 miliardi di euro”. Specificando che nel Belpaese nascono ogni giorno 428 imprese artigiane.

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