Par terre d'eccezione per la prima del teatro milanese. Immancabili le proteste del Cub contro dl sicurezza e Tav

Quindici minuti di applausi alla Scala di Milano per l'Attila di Giuseppe Verdi, diretto da Riccardo Chailly. Un'ovazione per la grande musica del compositore di Busseto, da parte del pubblico che ha comunque applaudito per alcuni minuti anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, alla sua prima Prima nel tempio della lirica scaligero.

Il Capo dello Stato ha "molto" apprezzato l'opera e nell'intervallo si è complimentato con il maestro Chailly, il regista Davide Livermore e i musicisti. Proprio a Chailly l'inquilino del Colle ha detto che "la musica e la cultura sono l'ultimo baluardo della democrazia". Una presenza, quella di Mattarella, che è stata sottolineata positivamente dal sindaco di Milano, Giuseppe Sala, che proprio sul lungo applauso ha commentato: "Lo interpreto come un tributo alla sua figura e anche l'idea che Milano dice 'abbiamo bisogno di una politica e abbiamo bisogno di Mattarella'. Milano è forte ma non ha la presunzione di fare le cose da sola, è importante la sua presenza e vuol dire un avvicinamento delle istituzioni e del nostro paese a Milano".

Non si è stupita dell'accoglienza tributata a Mattarella la presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati. "Il presidente Mattarella è molto amato – ha detto – quindi l'ovazione di questa sera in realtà non è una novità" ma "una conferma di quello che già sappiamo".

Il par terre della serata era quello delle grandi occasioni, con tanti protagonisti della politica, della finanza e della cultura. Al Piermarini sono arrivati la senatrice a vita Liliana Segre, Fedele Confalonieri, l'ex premier Mario Monti, la vicepresidente della Corte Costituzionale Marta Cartabia e il prefetto Renato Saccone. Il ministro dei Beni Culturali Alberto Bonisoli è stato uno dei primi a entrare in teatro per accogliere il presidente Mattarella. "Milano è come la prima della classe che dovrebbe passare i compiti agli altri", ha detto il ministro, che ha seguito il primo atto dell'opera alla Scala, mentre il secondonel carcere di San Vittore, che fa parte dei luoghi della città dove viene trasmessa la Prima diffusa.

Tra gli ospiti anche il presidente della Regione Attilio Fontana, che lega l'opera all'attualità: "Uno dei sogni dei Barbari rimane l'autonomia: al governo non sono arrivati i barbari, ma un gruppo di amministratori con un'esperienza solida che ha dimostrato di saperci fare", ha spiegato il governatore lombardo. Anche il sindaco Sala ha calato la trama dell'opera nell'attualità. "Non c'è un parallelismo tra il governo di Attila e l'attuale governo – ha spiegato Sala -. Attila ha governato a lungo e bisogna capire se questa situazione andrà avanti a lungo o no, magari anche no".

Anche la senatrice a vita Liliana Segre, accompagnata dal presidente dell'Anpi milanese Roberto Cenati, ha fatto un riferimento personale: "Attila io l'ho guardato negli occhi e non è riuscito a fulminarmi – ha detto – e con questo spirito vengo a sentire il mio amato Verdi". Tra i politici presenti, il ministro dell'Economia, Giovanni Tria e tanti 'big' del mondo dell'imprenditoria e della finanza italiani: dai vertici di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina, Gian Maria Gros Pietro, Giovanni Bazoli, al patron della Brembo, Alberto Bombassei. In platea c'erano anche il presidente di Mediaset, Fedele Confalonieri e il ceo di Vivendi, Arnaud de Puyfontaine. Immancabile Carla Fracci, e non è passato inosservato lo chef Davide Oldani. Presenti anche tanti personaggi dello spettacolo, tra cui Roberto Bolle e il presentatore Alessandro Cattelan. 

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