Un volto che ti guarda, uno sguardo che ti interroga, un oggetto che racchiude una vita. Sbarca a Roma “Io sono, I am”, il progetto fotografico di Luisa Menazzi Moretti che il 2 ottobre alle 18 si inaugura al Foyer del Teatro Palladium.
L’evento è organizzato dall’Università Roma Tre nell’ambito delle manifestazioni per la Giornata della memoria e dell’accoglienza e la mostra è prodotta dalla Fondazione Città della Pace per i Bambini Basilicata, cooperativa Il Sicomoro e Arci Basilicata. La mostra porta con sé venti grandi ritratti fotografici di rifugiati e richiedenti asilo, venti persone accolte nei centri SPRAR della Basilicata durante la prima metà del 2017, provenienti da sedici Paesi – Afghanistan, Pakistan, Siria, Nepal, Libia, Gambia, Nigeria, Senegal, Egitto, Congo, Mali, Costa d’Avorio, Eritrea ed Etiopia. Uomini e donne costretti a fuggire, a lasciare dietro di sé terre, case, affetti e certezze, ma non la propria identità.
Le fotografie, caratterizzate da una rigorosa compostezza formale, si susseguono in sequenza come in una galleria di famiglia. Non ci sono qui antichi avi, fondatori di dinastie o progenitori di stirpi illustri: ci sono persone comuni, che la violenza, la guerra, le persecuzioni e la povertà hanno costretto a un destino di migrazione forzata. La stessa cura che un tempo la borghesia o l’aristocrazia riservavano ai propri ritratti ufficiali diventa, nell’opera di Menazzi Moretti, gesto di restituzione di dignità, atto di riconoscimento di chi altrimenti rischierebbe di rimanere invisibile.