E’ morto Gianni Berengo Gardin, il grande fotografo aveva 94 anni

E’ morto Gianni Berengo Gardin, il grande fotografo aveva 94 anni

I suoi scatti esposti nei più importanti musei del mondo

È morto a 94 anni Gianni Berengo Gardin, uno dei maestri della fotografia italiana, tra i massimi esponenti del reportage, amante delle foto in bianco e nero. Conosciuto in tutto il mondo, Berengo Gardin aveva esposto i suoi scatti in alcuni dei musei e centri culturali più prestigiosi del pianeta, dal MoMa di New York alla Biblioteca Nazionale di Parigi.

Era nato a Santa Margherita Ligure (Genova) il 10 ottobre 1930 e aveva studiato a Venezia. Viveva tra Milano e Camogli. Iniziò la carriera di fotoreporter nei primi anni ’60 collaborando con riviste italiane e straniere come Domus, Epoca, Le Figaro, L’Espresso, Time e Stern. Nel 2009 l’Università Statale di Milano gli ha conferito la laurea honoris causa in Storia e critica dell’arte. Ha pubblicato oltre 250 libri fotografici e ricevuto numerosi premi.

E’ morto Gianni Berengo Gardin, il grande fotografo aveva 94 anni

Giuli: “Suo sguardo ha illuminato storia Novecento

“Con Gianni Berengo Gardin perdiamo un maestro indiscusso della fotografia. Un autentico esploratore che ha saputo raccontare l’umano e la natura in tutti gli angoli della terra. Il suo sguardo ha illuminato la storia del Novecento”. Così il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, dopo la scomparsa del fotografo a 94 anni. 

Salis: “Sue immagini indelebili, ci lascia preziosa eredità

Con profonda commozione apprendiamo della scomparsa di Gianni Berengo Gardin, uno dei più grandi maestri della fotografia italiana e un instancabile testimone del nostro tempo. ” Lo ha detto la sindaca di Genova Silvia Salis. Con il suo sguardo sensibile, acuto e mai retorico, ha saputo raccontare la storia dell’Italia – dalle trasformazioni sociali ed economiche del dopoguerra ai piccoli gesti quotidiani – con una coerenza stilistica e un rigore morale che lo hanno reso una figura unica nel panorama culturale internazionale. Berengo Gardin – prosegue la sindaca – ha spesso incrociato la sua arte con Genova, città che conosceva profondamente e a cui era legato da un affetto autentico. Le sue fotografie, molte delle quali dedicate al nostro porto, alle strade, ai mestieri ormai scomparsi, ci restituiscono una Genova fatta di memoria e cambiamento, in cui l’identità collettiva si intreccia con lo scorrere del tempo.

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