Un suggestivo diario di viaggio che attraversa Giordania, Libano, Israele-Palestina, Kenya, Mozambico, Tunisia ed Egitto

(LaPresse) Raccontare la fragilità e la povertà di una parte di mondo spesso dimenticata, che trovano il loro contraltare in un sorriso che arricchisce chi lo incontra. È questo il dono custodito in “Frammenti”, la raccolta fotografica di Stefano Glinianski, direttore dell’Organismo indipendente di valutazione (Oiv) del ministero degli Esteri e consigliere della Corte dei conti Sezione Autonomie. Il volume è stato presentato venerdì pomeriggio al Campidoglio, a Roma.

Un suggestivo diario di viaggio fotografico che attraversa Giordania, Libano, Israele-Palestina, Kenya, Mozambico, Tunisia ed Egitto. “È stato un privilegio – ha detto Glinianski -, perché viaggiare per missioni diplomatiche mi ha consentito di conoscere il cosiddetto sud del mondo, cioè la parte meno conosciuta e meno nota alle grandi masse, che proprio per questo cela una sensibilità una dolcezza, e anche paradossalmente, nonostante la povertà e le difficoltà che in quelle zone si vive, una felicità e un sorriso. Questo libro è proprio centrato sui sorrisi delle persone che pure avendo molto poco, nel loro poco avere riescono a godere delle piccole cose. Cose che noi occidentali abbiamo purtroppo spesso dimenticato”.

Foto scattate in modo amatoriale, attraverso la camera di uno smartphone, senza filtri, e che proprio per questo conservano una genuinità visiva e di significato immediata. “Come dice il grande filosofo Nietzsche, le cose si apprezzano quando ci si allontana da esse – prosegue Glinianski – È veramente nel momento dell’allontanamento che si comprende l’importanza delle cose, delle persone, e dei contesti che si è vissuto. Io porto con me un grande patrimonio di conoscenza, umanità e umiltà. Troppo spesso non fi rendiamo conto di quanto siamo fortunati e di questa nostra fortuna ce ne fa rendere conto chi lo è di meno, in modo inconsapevole”.

A portare il suo contributo è stato anche il popolare direttore d’orchestra e compositore, Peppe: “Insieme alla musica che è un linguaggio dei sentimenti – ha detto Vessicchio -. La foto ha la capacità immediata di rappresentare una realtà non solo per quello che è in quel preciso momento, ma osservando bene le foto si notano i dettagli del passato e anche, qualche volta, di un futuro desiderato soprattutto in quelle parti del mondo”. Il ricavato della vendita di “Frammenti” verrà devoluto alla Comunità di Sant’Egidio, un ulteriore segno dell’attenzione dell’autore verso i più fragili.

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