Visite a partire dal 22 marzo: documenti, cimeli, materiali bibliografici in esposizione

Più di 150 anni di storia d’Italia, dal Risorgimento alla Repubblica, attraverso documenti, cimeli, materiali bibliografici, fotografici e audiovisivi. L’Archivio centrale dello Stato inaugura ‘Lo scrigno della memoria’, un percorso espositivo che ripercorre la storia d’Italia attraverso le preziose testimonianze custodite dall’Istituto. Visite a partire dal 22 marzo. L’esposizione si sviluppa attraverso pannelli testuali, teche espositive e apparati multimediali articolati lungo cinque aree tematiche. Protagonista del racconto, uno dei tre testi originali della Costituzione della Repubblica Italiana conservato dall’Archivio. L’opera ‘L’Italia dell’art. 5’, realizzata dal Maestro Emilio Isgrò appositamente per l’Archivio ispirandosi ai principi della Carta Costituzionale, accoglie i visitatori al centro del Museo.

Assieme alla raccolta completa degli originali delle Leggi e dei decreti dall’Unità d’Italia fino ai giorni nostri e ai fondi della Consulta nazionale e dell’Assemblea Costituente, è possibile fruire di una selezione di documenti tra i più significativi per la storia della Nazione: il telegramma di Garibaldi al generale La Marmora (“Obbedisco”), l’elenco dei Mille di Marsala, i progetti per le opere governative per la nuova Capitale, la documentazione prodotta dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri durante la Prima guerra mondiale, le bandiere delle associazioni operaie coinvolte nel cosiddetto biennio rosso e le fonti relative al regime fascista dalla marcia su Roma fino alla sua caduta.

Un posto di rilievo è riservato inoltre al materiale documentario sulle leggi razziali, sulla Seconda guerra mondiale, sull’attività di tutela e protezione dei beni culturali durante gli eventi bellici, sulla lotta di Liberazione, sulle stragi degli anni 1969-1980.

“Il progetto nasce per promuovere l’educazione al patrimonio e la conoscenza della storia del Paese e delle sue istituzioni democratiche”, spiega il Direttore generale e Sovrintendente dell’Archivio centrale dello Stato, Andrea De Pasquale, che ha ricevuto i ringraziamenti del ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano che ha dichiarato: “Le carte parlano, ci trasmettono dei concetti e ci danno una fotografia di scelte storiche che furono fatte in un determinato momento. Tipo il famoso telegramma ‘Obbedisco’ che avevo letto solo sui libri di scuola. Altri documenti ci testimoniano passaggi importanti, il Risorgimento, l’età giolittiana, il fascismo, momenti vergognosi come le leggi razziali, la nascita della Repubblica attraverso la costituzione e i suoi protagonisti. Ma anche l’affermazione dell’Italia come paese industrializzato e il boom economico, come il piano casa voluto da Fanfani o la nascita dell’autostrada del Sole, la prima Cassa del Mezzogiorno. Giolitti, Nenni, Moro, documenti drammatici come quello delle Br e il suo assassinio. La memoria è importante, non siamo qualcosa di indistinto, abbiamo una memoria e un’identità alla quale costantemente dobbiamo chiamarci”. Il museo rende omaggio anche alla creatività e originalità italiana dedicando uno spazio al Made in Italy: brevetti e modelli che ripercorrono il processo sociale, economico e culturale dell’Italia post unitaria. “È l’Italia che guarda con speranza al suo futuro rinnovandosi – ha concluso il ministro – ma anche la memoria da consegnare ai nostri giovani. Soprattutto le giovani generazioni potranno trovare questa mostra molto istruttiva”.

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