La polemica nel giorno del Dantedì

Dante Alighieri non ha inventato nulla, né il “volgare” cioè l’italiano, né il viaggio nell’al di là descritto nella Divina Commedia, per cui non si capisce che cosa debbano festeggiare gli italiani. A sostenerlo è un editoriale pubblicato dal giornale tedesco Frankfurter Rundschau a firma di Arno Widmann, giornalista e traduttore. “L’Italia lo loda come uno di coloro che hanno portato la lingua nazionale ai vertici della grande letteratura. In un certo senso, ha creato il linguaggio per il suo lavoro”, si legge nel testo in cui analizza la situazione linguistica nell’Italia di Dante, rilevando che “la prima poesia d’arte in lingua madre in Italia è stata scritta in provenzale”, cioè il “Livre du Trésor” di Brunetto Latini. Nulla di nuovo, secondo l’autore tedesco, neanche per il tema della Commedia. “Nella tradizione musulmana c’è il racconto del viaggio di Maometto in Paradiso”, scrive Widmann che cita uno studio dell’arabista spagnolo Miguel Asin Palacios secondo cui il poeta fiorentino avrebbe conosciuto e usato il testo.

Immediata la risposta del ministro della cultura Dario Franceschini, che su Twitter scrive: “Non ragioniam di lor, ma guarda e passa (Inf. III, 51)”, citando il sommo poeta.

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