Intervista al direttore del settimanale a fumetti che continua a farsi amare da bambini e adulti. "Ai tempi di Internet può anche essere uno stimolo per la lettura"
'Spero che non ci dimenticheremo mai una cosa: tutto è cominciato con un topo'. E' una delle frasi simbolo di Walt Disney e in questi giorni risuona più attuale che mai, con il mondo che si appresta a celebrare i 90 anni dalla nascita di Mickey Mouse. Tanto è passato dalla prima apparizione ufficiale del topo più famoso dell'universo animato, capostipite di una schiera di personaggi indimenticabili: il leggendario cortometraggio in bianco e nero 'Steamboat Willie', quello dell'iconica immagine di Topolino in calzoncini che fischietta guidando un battello a vapore. Uscito nei cinema il 18 novembre 1928, il corto riscosse subito un grande successo e portò la fama internazionale non solo a Disney, ma allo stesso Topolino. Il resto è storia: 90 anni e quattro generazioni dopo, Mickey Mouse resta uno dei personaggi più amati. Un successo al quale ha dato un prezioso contributo anche il nostro Paese. Dal 1949 Topolino dà il nome al settimanale italiano a fumetti per antonomasia, apripista di una sterminata produzione di periodici con protagonista la banda Disney. Dal mese scorso il nuovo direttore editoriale è Alex Bertani.
Direttore, il primo ricordo che la lega alla figura di Topolino?
"Una calda estate di molti anni fa. Avevo 5 anni. Mio fratello maggiore portò in casa una borsa piena di fumetti di 'Topolino'. Leggevo ancora a fatica ma fu amore a prima vista. Giorni interi a leggere più e più volte quelle pagine, come ipnotizzato".
Qual è il segreto della longevità del personaggio?
"Credo la sua grande capacità di reinventarsi e di essere stato capace di far arrivare, nel corso degli anni, alcune caratteristiche universali come la sua intelligenza, la sua generosità, la sua ironia e via dicendo, ai lettori di generazioni anche molto diverse tra di loro. Merito, ovviamente, anche di tanti autori di talento che nel corso degli anni lo hanno saputo raccontare sempre con grande arguzia e credibilità".
Il Topolino delle origini era l'incarnazione del 'buono difensore del bene' nell'America delle Grande Depressione, e nel suo dna sono impressi quei tratti da 'perfettino' che spesso gli hanno attirato antipatie. Eppure la sua personalità si è colorata di tante sfaccettature a seconda degli autori e del periodo storico. Il Topolino del Terzo Millennio com'è?
"Mi permetta di dire che avverto sempre un certo fastidio ogni volta che sento parlare di Topolino e dei suoi presunti tratti da 'perfettino'. Il Topolino che ho imparato a conoscere io è altra cosa, un personaggio vivo e divertente, sanguigno e generoso. Credo si tratti più di un problema di autori che a volte non hanno saputo cogliere l'essenza di un eroe solo all'apparenza facile da gestire. Topolino è un personaggio tridimensionale, a tratti ironico e umano. Questo è il Topolino che vorrei il mio giornale fosse capace di raccontare.
"Uno dei vostri autori di punta, Casty, ha detto che 'di persone come Topolino c'è sempre bisogno, in ogni tempo'. Condivide?"
"Sì, al 100%. Ogni epoca storica avrebbe avuto bisogno di un esercito di persone come Topolino".
Veniamo al settimanale. Dagli anni Quaranta ad oggi, il 'Topolino' formato libretto ha sfornato migliaia di storie, alcune entrate nella storia del fumetto italiano e internazionale. Ce n'è qualcuna a cui personalmente è più legato?
"Risposta impossibile da dare, sarebbero troppe. Diciamo che da monello, su 'Topolino' ho iniziato a esplorare il globo con Zio Paperone a caccia di tesori, provato i primi brividi nei gialli che Topolino si trovava ad affrontare, attraversato epoche storiche e conosciuto civiltà lontane. Insomma, ho sempre amato molto l'aspetto avventuroso di Topolino, senza disprezzarne quello più divertente, certo. Ma il mio 'Topolino' è quello delle grandi saghe e delle storie di maggior respiro".
Per decenni 'Topolino' ha svolto, con le sue storie, un'attività che possiamo definire didattica: pensiamo ai riferimenti 'alti' di un autore come Guido Martina, le parodie delle opere letterarie, la macchina del tempo usata da Topolino e Pippo per esplorare le varie epoche storiche… Nell'epoca del tutto a portata di smartphone è ancora possibile rivestire un ruolo di questo genere?
"Sì, assolutamente. Le storie a fumetti hanno dalla loro la capacità di poter contenere elementi anche didattici (quelle di 'Topolino' ne sono spesso infarcite), mantenendo per contro la leggerezza di racconti pensati principalmente per intrattenere, riuscendo così spesso a trasmettere cultura e conoscenza in modo divertente e, proprio per questo, particolarmente efficace. Non è un caso che spesso 'Topolino' sia stato oggetto dell'interesse anche di istituzioni e del mondo scientifico, proprio per questa sua prerogativa di riuscire ad essere strumento nel contempo divulgativo e divertente".
Com'è cambiato il target di riferimento della rivista negli anni? A quali lettori vi rivolgete oggi?
Rispetto al passato esiste una consistente fetta di lettori adulti, che lo hanno iniziato ad apprezzare da piccoli e che non lo hanno più abbandonato, oppure riabbracciato più avanti negli anni, spesso anche come strumenti intergenerazionale capace di avvicinare genitori e figli.
Recentemente è arrivato in edicola 'Topolino Junior', mentre ormai da qualche anno molte proposte in edicola e in libreria strizzano l'occhio ai giovani di ieri e ai collezionisti...
"La rosa delle nostre pubblicazioni è in effetti molto vasta, da 'Topolino Junior' (una testata prescolare) che vuole essere una sorta di avvicinamento alla lettura e al mondo di Topolino, fino ad edizioni più lussuose di recupero e valorizzazione di storie particolarmente riuscite e amate dai lettori"
In passato i lettori interagivano con la redazione solo tramite posta. Oggi gli appassionati si radunano nei forum sul web, affollano i panel ai festival, discutono con gli autori sui social. Con un contatto così ravvicinato avvertite maggiore responsabilità? Le eventuali critiche influenzano il vostro lavoro?
"E' inevitabile. Gran parte dei nostri lettori sono preparati e molto attenti al nostro lavoro (e non solo quelli adulti). I feedback grazie al web e ai social al giorno d'oggi sono rapidi e massicci. Impossibile, almeno a volte, non tenerne conto. Per noi è ovviamente una grande opportunità. Anche se va detto che spesso queste indicazioni non seno sempre tutte allineate, ci sono pareri ed opinioni spesso molto distanti e difformi, trovare una sintesi non è sempre semplice.
Lei ha assunto la direzione di 'Topolino' da poco. Quali obiettivi si pone nella sua 'mission', quali le complessità maggiori per competere in un mercato sempre più difficile?
"I ragazzi di oggi, rispetto alla mia generazione, hanno una minore empatia verso la lettura. Oggi ci sono media più veloci, con una fruizione maggiormente passiva e spesso più attrattivi per le giovani generazioni. La nostra sfida è vincere questa resistenza. La lettura dei fumetti, è dimostrato da tutte le ricerche, riveste soprattutto per i più giovani un valore formativo fortissimo; tende a far sviluppare una capacità comunicativa maggiore ed è stimolo per l'immaginazione, la curiosità e per il bisogno di conoscenza in genere. La lettura dei fumetti cresce individui che spesso svilupperanno una scolarità e una collocazione sociale tendenzialmente elevata. La nostra 'mission' è di essere all'altezza di questo compito, fornendo belle storie a fumetti, divertenti e ricche di magia, ma soprattutto capaci di emozionare i lettori; solo così avremo chance di continuare a rivestire questa importante funzione di incentivo alla lettura, che, come gli altri periodici per ragazzi, abbiamo".
Con quali iniziative la sua rivista celebrerà il 90° compleanno di Topolino?
"Il 'Topolino' in edicola mercoledì 14 novembre sarà un numero eccezionale, tutto dedicato a storie del topo più amato di sempre e scritte dai massimi autori viventi. Tutte molto belle. Leggerlo sarà un piacere e divertimento per tutti i lettori. A richiesta verrà anche fornita una piccola statuina dorata di Topolino in una delle sue pose iconiche. Dal numero di fine novembre invece inizieremo a proporre delle repliche metalliche degli 8 francobolli disegnati dal maestro Giorgio Cavazzano e che fanno parte dell'emissione filatelica con cui un anno fa Poste Italiane ha celebrare questa ricorrenza. Un evento importante per 'Topolino'. Mi piace pensare però che Topolino lo celebriamo in realtà tutte le settimane, facendo arrivare in edicola un giornale di qualità e in grado di divertire e far sognare i suoi lettori.
Domanda d'obbligo, il nostro Mickey Mouse non se la prenderà: ma lei, direttore, si sente più Topolino o Paperino?
"Credo dipenda dai momenti, ci sono giorni in cui niente sembra andare come dovrebbe e allora ti senti come Paperino a combattere sfortuna e affanni, in altri ti sembra di avere più controllo dei tuoi giorni e come Topolino di avere strumenti per sbrogliare anche le matasse più intricate da affrontare. E' la grandezza di questi personaggi, la loro grande capacità di saperci far immedesimare, di interpretare caratteristiche e aspetti nostri umani veramente universali.
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